Titans: 2×01 Trigon

Durante la scorsa stagione televisiva, una delle maggiori sorprese in ambito seriale supereroistico è arrivata dalla produzione DC Universe che con le sue Titans e Doom Patrol e con l’eccezione di Swamp Thing è riuscita a creare prodotti ben scritti e girati riuscendo dove la CW ha ormai rinunciato da tempo.

L’avvio della seconda stagione di Titans ha per questo motivo rilevanza doppia, perché ora la serie dovrà dimostrare di sapere far crescere i semi che ha ben piantato nella prima, ottima, precedente.

La prima cosa che colpisce è che Trigon avrebbe potuto – e dovuto – essere l’episodio finale della passata stagione e non la première di questa: l’intero svolgimento rappresenta infatti non solo la chiusura della trama legata al demoniaco genitore di Rachel, ma anche il trait d’union col nuovo status quo che contraddistinguerà gli episodi a venire.

La necessità di concludere in un episodio una trama che si è costruita in undici porta a un’accelerazione che non fa del tutto bene allo svolgimento, lasciando a bocca asciutta chi avrebbe voluto un maggiore approfondimento sui viaggi nell’oscurità dei Titans accorsi in salvataggio, che finiscono per avere un ruolo a malapena comprimario: ciononostante si conferma come Donna Troy, Dove e Starfire siano i veri punti di forza del cast, rafforzate da una scrittura ben ritmata e divertente. Non vediamo l’ora di vederle più presenti nel resto della stagione.

Chiusa la questione Trigon, il resto dell’episodio è un lungo finale/ponte verso il nuovo status quo che, contemporaneamente, incrementa il sapore prettamente supereroistico della serie. Non è un caso che il nome stesso Titans, praticamente mai pronunciato nella prima stagione, venga ripetuto qui ben più di una volta, rivelando anche che il gruppo ha effettivamente già avuto un’incarnazione con questo nome i cui membri erano, neanche a dirlo, Robin, Wonder Girl, Hawk e Dove: quella che stiamo scoprendo ora è una sua rinascita con membri nuovi e, si presume, vecchi.

Lo stesso incontro tra Dick e Bruce Wayne (ottimamente interpretato dal Iain Glen ben conosciuto ai fan di Game Of Thrones) sembra voler alleggerire i toni di una prima stagione estremamente oscura: che questo sia più o meno temporaneo e possa essere un bene per la serie sarà da verificare.

Nella lunga fase di costruzione del nuovo setting assistiamo anche all’ingresso in scena di quel Deathstroke che dovrebbe essere il villain di stagione e al trasferimento dei Titans nella sede storica della loro prima incarnazione (e dei loro corrispondenti fumettistici).

L’unico spunto ancora non pervenuto riguarda Superboy, ma siamo certi che verrà introdotto a breve, così come contiamo di vedere presto di nuovo in azione quei Titani che ora sembrano essersi allontanati.

Come detto, l’episodio ha più il sapore di un finale di stagione che di première e, anzi, irrita che il precedente si fosse chiuso con un cliffhanger del genere quando sarebbe stato possibile portare adeguatamente a conclusione la trama pur mantenendo l’apertura per il seguito, un vizio che sempre troppi sceneggiatori non vogliono togliersi.

Nonostante questa nota e alcuni squilibri nella gestione delle trame, l’episodio è molto gradevole e apre la porta a una stagione potenzialmente avvincente. Abbiamo avuto molti antipasti, ora però vogliamo uno svolgimento all’altezza di ciò che ci è stato promesso.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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