137. Buonista un cazzo

C’è una parola che mi fa veramente imbestialire.

O meglio, mi fa incazzare (diciamo le cose come stanno) l’uso che ne viene fatto.

Buonismo, con tutti i suoi derivati (ma va? Dissero dopo aver letto il titolo…).

Sembra che qualcuno, ormai un po’ di tempo fa, abbia deciso che è molto cool essere stronzi.

Con chiunque, eh?

Basta esserlo.

Senza filtri.

Fare humour nero su qualunque morte.

Fottersene della deontologia.

Fare commenti razzisti.

Palare merda su chiunque, in qualunque momento.

Tutto legittimo.

E se qualcuno obietta è buonista.

Se qualcuno si ribella non ha capito niente.

È uno che non sa stare al mondo, perché il mondo è brutto e cattivo.

È uno che parla di cose che non sa perché sta seduto in poltrona (e di solito chi lo dice è al contempo seduto in poltrona, strana la vita…).

Voglio rivelarvi un segreto.

Non siete cool, siete stronzi.

Non siete Tarantino, siete degli sfigati.

Non siete dei duri, siete dei wannabe.

Non siete gente che hanno aperto gli occhi, siete dei razzisti coi paraocchi.

Quello che vedete come buonismo è molto spesso una cosa che probabilmente avete scordato di imparare.

Si chiama civiltà.

Si chiama rispetto.

Si chiama voler cercare di essere meglio.

Perché, ve l’assicuro, non ci vuole nulla a essere merde.

Il mondo è brutto e cattivo, assolutamente sì, proprio per questo si può e si deve cercare di essere meglio.

Non ci vuole nulla a sputare veleno, a fare ironia fuori luogo, a nascondersi dietro un “sto facendo satira”.

Non ci vuole un cazzo a farlo.

Ma ci vuole vero talento per farlo bene.

Io adoro Tarantino.

Adoro George Carlin.

Voi non lo siete.

Molti di voi, almeno.

Siete degli emuli venuti male.

Siete gente che pensa di aver veramente capito come va il mondo e non ha capito come rapportarsi agli altri.

Perché è vero, la sostanza conta.

La sostanza è fondamentale, così come le intenzioni, ma non ci si può nascondere dietro quelli.

Non si può pensare che tutto sia lecito basta che le intenzioni siano buone.

Non funziona così.

Perché dovremmo essere meglio di così.

Dovremmo evolverci.

Parlare all’animo e non allo stomaco.

Ovviamente ci sono le dovute eccezioni, c’è chi è veramente in grado di fare “il duro” con l’anima: questa gente ha tutta la mia stima, il mio rispetto, la mia ammirazione. Anche un po’ la mia invida.

Ma sono pochi.

Statisticamente voi non ne fate parte.

E vi rivelerò ancora una cosa: buona parte dei cosiddetti buonisti potrebbero tranquillamente rispondervi alla pari in qualunque momento, probabilmente anche meglio di quanto non facciate voi.

La differenza è che non vogliono.

Perché hanno preferito una strada più difficile: quella del rispetto.

Quella dell’umanità mostrata oltre che millantata.

Quella della forma insieme alla sostanza.

La questione sta lì.

Sostanza senza forma prima o poi degenera in delirio di onnipotenza.

Forma senza sostanza diventa burocrazia e formalità.

Ma chi vuole entrambe è un Essere Umano.

Non un buonista del cazzo.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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