347. Quello che

Avere dei giorni in cui non dover pensare a nulla, non perché mi distraggo, ma perché la tempesta è passata.R

Ridere non come cura ma come stato d’animo.

Poter dire “è andata benissimo” e non “poteva andare peggio”.

Ricevere le risposte, gestirle e poi chiudere tutto definitivamente.

Riprendere a scrivere il romanzo avendo finalmente la testa pronta a concentrarsi.

Poter progettare un week-end o una vacanza col solo pensiero di gustarmeli e non di quello che ci sarà in mezzo prima di arrivarci.

Quello che vorrei è smettere di aggiustare, di buttare fuori l’acqua che entra costantemente e iniziare a costruire e navigare.

Andare oltre la vittoria morale del “sei una brava persona” e ottenere, se non proprio una vittoria materiale, almeno un’assenza di calci in culo.

Tornare a respirare e, per un bel po’, non dover più trattenere il fiato.

Rispondere “tutto davvero bene” a un “come stai?” e vorrei che fosse sincero.

Ecco quello che vorrei.

La mia vita, nelle mie mani, ora.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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