235. Proporzioni

In questo momento, sulla Terra, siamo più di 7 miliardi di persone.

Questo pianeta, che a noi sembra enorme, si trova a circa 8 minuti luce da un'enorme sfera di gas e plasma, quel Sole a cui dobbiamo praticamente tutto.

Per fare le proporzioni, se la terra fosse un quadrato di un centimetro di lato, il sole avrebbe un metro di lato.

Noi, il nostro Sole, l'intero sistema solare, ci troviamo in una galassia, quella Via Lattea che spesso sentiamo nominare.

Tutte le stelle che vediamo in cielo ne fanno parte.

La nostra galassia ha la forma di una spirale, con una parte centrale e vari bracci che partono da quel punto, oltre ad alcuni secondari che partono dai bracci principali.

Il nostro sistema solare si trova su un braccio secondario (il braccio di Orione, se siete curiosi).

Questo vuol dire che noi, in una galassia che contiene potenzialmente dai 200 ai 400 miliardi di stelle, non abitiamo neanche in periferia. Siamo nella periferia della periferia della periferia.

Riassumo fin qui.

Il nostro Sole, che come stella è pure parecchio piccolino, si trova posizionato nella galassia in mezzo ad almeno altri 200.000.000.000 di stelle (scritto così rende meglio l'idea).

Non solo, è talmente in periferia, da distare almeno 26.000 anni luce dal centro della galassia.

Ricordate: noi siamo a 8 minuti luce dal Sole (e a 1 secondo luce dalla Luna, se è per questo), mentre il Sole (e noi con lui) è a 26.000 e passa anni luce da quella che dovrebbe essere la nostra casa nell'universo.

Ma la nostra galassia non è la sola, ce ne sono migliaia di altre separate tra loro, probabilmente, dal nulla più assoluto.

Una delle più famose, quella di Andromeda, si trova a circa 2,6 milioni (2.600.000!) di anni luce da noi.

Oltre 1.000 volte più lontana di quanto siamo noi dal centro della nostra galassia.

 

Provate un istante a figurarvi le proporzioni.

Partite da noi, guardatevi intorno, e poi provate ad allontanarvi mentalmente.

Al Sole.

Al braccio di Orione.

Alla Via Lattea.

Alla distanza con la galassia di Andromeda.

Pensateci.

 

E poi pensate a quanto sia assurdo pensare che noi siamo i soli. Che in questo sfigato angolo di periferia dell'universo sia successo qualcosa mai accaduto in qualunque altro angolo.

L'improbabilità che sia così è tale da essere ridicola (e occhio, non sto parlando di UFO, sto parlando su vita altrove).

Pensate che potrebbero esserci esseri viventi molto più evoluti di noi o molto più arretrati, vita monocellulare, pluricellulare in forme inimmaginabili.

Pensateci bene e tenetevi caro questo pensiero.

Tenetevelo caro ogni volta che qualcuno sfodera le sue certezze sull'importanza dell'essere umano all'interno dell'universo.

Tenetevolo caro ogni volta che qualcuno sventola il suo concetto di normalità.

Ricordatevelo ogni volta che qualcuno vi dice che non c'è più nulla da scoprire.

Ricordatelo a chiunque vi capiti di fronte che si senta al centro dell'universo: ricordategli che non solo non è al centro, ma che nell'angolo di culo dell'universo in cui ci troviamo, probabilmente non arrivano le notizie aggiornate.

 

Ma, soprattutto, ricordatelo a voi stessi, ma non nello stesso modo.

È vero, siamo insignificanti.

Letteralmente insignificanti nell'ordine di grandezza dell'universo.

Qualunque nostro risultato, qualunque nostra conquista non sposterà di una virgola l'esistenza fisica complessiva del cosmo.

Ma non è necessario che succeda.

Se non possiamo fare la differenza a livello universale abbiamo un motivo in più per farla dove possiamo.

Nel nostro giro di influenza.

Tra chi ci circonda.

Tra chi è raggiungibile da noi.

Nel nostro personale universo.

L'universo non ci dimenticherà, perché neanche sa che esistiamo.

I nostri vicini galattici o non ci conoscono o non ci cagano.

Ma chi ci sfiora o affianca nelle nostre vite potrebbe non dimenticarci mai.

Per loro possiamo fare la differenza, così come loro possono farla per noi.

Quel che possiamo fare è vivere al meglio il nostro piccolo, continuando a sognare qualcosa di tanto enorme da essere inimmaginabile.

Non è inutile.

È vivere al massimo delle proprie potenzialità, conoscendone pregi e limiti.

Ho in mente modo molto peggiore per portare avanti un'esistenza.

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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