Estranei in Paradiso

In anni di blog penso di non aver quasi mai parlato di fumetti, fatta eccezione obbligata per Sandman: non so bene il motivo, ma è comunque un dato di fatto.

Oggi, però, è giunto il momento di una nuova, enorme eccezione e non posso non parlare di Strangers in Paradise, di Terry Moore, dopo aver terminato la lettura dell’ultimo (letteralmente) numero da poco più di 10 minuti.

Incuriosito dai commenti di persone piuttosto fidate del Diogenes Club (forum nato sulle ceneri del Panini ormai qualche anno fa) ed in vena di provare qualcosa di totalmente diverso ho approfittato dell’ultima Lucca per comprare l’intera serie di 26 numeri in edizione pocket e di tenermela da parte per quando mi avesse “chiamato”, cosa che ha fatto giusto dopo le delusione del libro dell’altro giorno.

Ma cos’è “Strangers in Paradise” (o SiP, per gli amici)? E’ veramente difficile definirlo, giuro.

C’è amicizia, in tutte le sue forme, c’è amore, in ancora più aspetti, c’è commedia, c’è azione, c’è thriller, ci sono sorprese, c’è paura, c’è freddo, c’è calore, c’è cuore che batte, ci sono coglioni, ci sono persone che crescono, c’è passione, c’è dolore, c’è morte… c’è vita.

Ecco, sì, c’è vita.

SiP è vita, imprevedibile, emozionante, a volte poco credibile come solo la vita vera sa essere e come solo un grande autore può riuscire a raccontare senza mai essere banale e Terry Moore dimostra di esserlo eccome.

Impossibile quindi riassumere la storia raccontata in questi 26 numeri italiani (90 americani), posso al massimo dirvi come inizia: Katina Choovasky (Katchoo) è una ragazza parecchio problematica, tendenzialmente omosessuale, con un difficile passato ed un presente incasinato; Francine Peters è l’esatto opposto: la classica ragazzona americana che sogna il sogno americano anni ’50, quello in cui una giovane trova un buon partito, lo sposa e vivono per sempre felici e contenti circondati da marmocchi; Katchoo e Francine sono amiche dai tempi della scuola, con Katchoo sempre più cotta dell’amica e Francine sempre più alle prese con le differenze tra la vita reale ed il suo sogno immaginato.

Quella che scopriremo numero dopo numero è la loro vita e quella delle persone che brevemente o per sempre entreranno nelle loro vite, oltre a chi le ha segnate in passato: conosceremo David, Freddie, Casey, Griffin, Veronica, Darcy, Tambi e tanti altri, impareremo che bianco e nero non esistono (quasi) mai, che (quasi) tutti possono imparare dagli errori, chi prima e chi dopo, impareremo che c’è chi può cambiare la vita di chi gli sta accanto senza chiedere nulla in cambio e che c’è qualcuno a cui si finisce per perdonare quasi sempre quasi tutto.

Moore, verso la fine, scrisse che ormai i personaggi si raccontavano da soli, gli parlavano e lui semplicemente riportava le loro storie: dopo aver finito l’ultima pagina, dopo avere avuto i brividi per gli ultimi due numeri, non posso non credergli; questi personaggi sono diventati reali e salutarli, ve l’assicuro, sarà  veramente difficile.

Da leggere, anche e forse più se non avete mai letto fumetti in vita vostra.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

Potrebbero interessarti anche...

10 risposte

  1. Chris ha detto:

    Ora so a chi chiederla in prestito quando deciderò di affrontarne la lettura… ;P
    Il che, come ben sai, potrebbe no accadere mai! ;D

  2. giuseppe ha detto:

    ….oppure se hai letto troppi fumetti nella tua vita….pollice su per una delle più belle serie degli ultimi 20 anni(esagero??)

    zeb

  3. erika ha detto:

    Sembra intrigante, questa serie di fumetti. Prima o poi li cerco e li leggo. Ho visto proprio oggi che hanno aperto una fumetteria nuova, si chiama ASGARD.. potrei farci una visitina. 😉

  4. aka Soledad ha detto:

    certe volte leggere il tuo blog (è pur sempre un blog, no?) mi fa sentire meno sola nell’universo dei caratteri stampati..
    ho amato follemente SiP, ed è stato uno dei pochi fumetti in cui mi è piaciuto tutto: dai disegni alla trama, alla caratterizzazione dei personaggi. Perfino il formato, ecco.

    • Aries ha detto:

      Certo che è un blog 🙂
      E ti ringrazio del bel commento, mi ha fatto enormemente piacere 🙂

      (aka Soledad, eh? Sai che è un nick che mi ricorda qualcosa, anche se non riesco a chiarirmi cosa? Spero di leggerti ancora 🙂 )

  1. 5 Gennaio 2014

    […] passati quasi tre anni dall’ultima volta che ho parlato qui sopra di Terry Moore. Nel frattempo ho avuto modo di incontrarlo due volte […]

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Plugin WordPress Cookie di Real Cookie Banner