L’ultimo copione

Continua la mia crociata contro gli stravolgimenti dei titoli. Stavolta “Hell’s Kitchen – A location scout mystery” è diventato “L’ultimo copione di John Pellam”, titolo che hanno probabilmente ritenuto giustificato dal fatto che si tratta dell’ultimo (appunto) romanzo di Deaver con protagonista John Pellam: speriamo non si decida mai a scriverne un altro, altrimenti il titolo potrebbe essere “ops, ci siamo sbagliati, quello era il penultimo e questo l’ultimo”.

Bene, dopo il mini sfogo possiamo parlare del libro.

Come detto in precedenza, i romanzi con protagonista John Pellam sono thriller piuttosto atipici nella produzione di Deaver: non solo sono tra i primi che ha scritto, ma hanno come protagonista un personaggio che non ha alcun legame col mondo della legalità  e che finisce per trovarsi in situazioni “antipatiche” per puro caso.

Stavolta Pellam è tornato al lavoro di regista e, mentre sta lavorando ad un documentario sul quartiere di Hell’s Kitchen a New York, si trova invischiato in una brutta storia di incendi dolosi, speculazioni e tentati omicidi; di nuovo nel centro del mirino farà  tutto quanto in suo potere per uscirne al meglio e, soprattutto, per evitare che qualche innocente venga accusato ingiustamente.

Una storia gradevole, come sempre non paragonabile ai romanzi del ciclo di Lincoln Rhyme, ma di certo superiore ai vari “one shot” usciti in precedenza.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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5 risposte

  1. utente anonimo ha detto:

    Carissimo, ora Lazarus Long sta serenamente adagiato su uno scaffale della mia libreria ^__^, regalo dellamico a cui avevo accennato e che, cercandolo per me, non ne ha trovata solo una copia nel suo archivio bensì tre.

    Domandina: Lazarus è godibile e leggibile anche senza aver letto i tasselli precedenti della sua “Future History” o no? Mi hanno messo una pulce nell’orecchio…

    Un bacione

    Lady Door

  2. Aries ha detto:

    Che meraviglioso regalo, direi! 🙂

    E pensare che io tanto faticato a trovarlo :O

    Riguardo la godibilità : Lazarus Long è stato il terzo o quarto romanzo di Heinlein che ho letto, per cui della sua “Future History” ho un’idea meno che approfondita, il che la dice tranquillamente lunga sulla fruibilità  🙂

    Sicuramente i riferimenti ci sono e probabilmente chi la conosce a menadito se lo sarà  gustato anche di più, ma non è assolutamente necessario per apprezzarlo 🙂

    Un bacio!

  3. utente anonimo ha detto:

    Non dirlo a me *o*

    Io mi sono commossa, anche perchè l’amico in questione è un signore di una certa età  che è nonno e che mi tratta come fossi una nipotina. E per me che non ho mai conosciuto i miei nonni, è proprio una bella emozione.

    Grazie per il parere!

    Un abbraccione

    Lady Door

  4. penpal ha detto:

    anch’io ho appena messo un post su un libro il cui titolo è stato tradotto in modo raccapricciante: “the trial of Tiffany Trott” si è trasformato in “colazione da Tiffany Trott”… e ovviamente non c’è nessuna colazione cruciale per lo svolgimento del libro O_o

    LI ODIO quando traducono così!!!

    Fra

  5. Aries ha detto:

    @Lady Door: piacere mio ed abbraccione ricambiato 🙂

    @Fra: immagino abbiano avuto la geniale idea di richiamare il quasi omonimo film anche se non c’entra niente o_O

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