Il mondo senza di noi
In coda di lettura da parecchio tempo (ma pochi miei libri non lo sono, lo so…), questo saggio di Alan Weisman ha scavalcato altri compagni di sventura perché mi serviva per un progetto che, chissà, forse un giorno vedrà la luce.
Fatto sta che si tratta di una lettura interessante, sicuramente ben argomentata e mai noiosa: cosa sarebbe del mondo se gli esseri umani sparissero da un momento all’altro? Certo, si interromperebbero i danni che stiamo facendo all’ecosistema, ma riuscirebbe questo a riprendersi ed a cancellare o minimizzare i segni del nostro passaggio? Oppure ormai ci siamo spinti tanto avanti da rendere ogni speranza di recupero assolutamente vana?
Non c’è dubbio che il quadro dipinto da Weisman sia quanto meno inquietante, eppure lascia intravedere una speranza che, nonostante tutto, il pianeta possa sopravvivere.
Certo, per farlo noi dovremmo sparire, ma si tratta di quisquilie, no?
Un libro promosso a pieni voti, allora?
No, direi di no: per quanto leggibile con piacere, per quanto ben strutturato anche nel confronto con le ere che ci hanno preceduti, in vari momenti si perde un po’ via facendo abbassare la soglia di attenzione.
Non mi convince totalmente, inoltre, la scelta di concentrare ogni capitolo su un singolo aspetto o, meglio, su una singole cicatrice lasciata dall’uomo: avrei preferito uno svolgimento più “cronologico”, come lo strillo in copertina suggeriva.
Interessante, comunque.
PS: e con questo, per un po’ non ci saranno libri nel box “in lettura”. Non perché smetta di leggere, bensì perché ho una marea di fumetti arretrati da recuperare e devo anche riprendere in mano il progetto di cui parlavo a inizio post.
PPS: ma guarda te se devo giustificarmi con voi O_O