Segni di sangue

Partiamo dicendo che vorrei sapere chi è quel genio che ha deciso di tradurre un titolo come “The burning girl” in “Segni di sangue” che, tra l’altro, non c’entra una fava col contenuto del romanzo.

Detto questo passiamo a parlare del secondo romanzo di Billingham da me letto… e purtroppo non posso dire granché.

Non che sia scritto male, tutt’altro, ma semplicemente non è riuscito a coinvolgermi: la vicenda, piuttosto promettente all’inizio, finisce poi per mettere tanta carne al fuoco da non riuscire a generare una suspence adeguata; la sensazione che ho avuto è stata di continuare a leggere un prologo fino a quando non è arrivata la fine del romanzo: il che, me lo concederete, lascia un po’ spaesati.

Inoltre i personaggi, che hanno tutte le potenzialità  per diventare tridimensionali, spesso e volentieri rimangono piatti, poco vivi.

Peccato, perché gli ingredienti perché venisse fuori un bel thriller c’erano ed anche perché il romanzo che avevo letto in precedenza dello stesso autore non mi era affatto dispiaciuto: questo raggiunge (ovviamente nei miei gusti personali) la sufficienza scarsa solo perché comunque non è scritto male.

Ora il dubbio è: quale dei due è stata l’eccezione? Mi toccherà  probabilmente concedergli un’ultima possibilità … speriamo.

Nel frattempo mi dedico al primo romanzo in originale di Richard N. Patterson 🙂

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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3 risposte

  1. itan82 ha detto:

    come ti dicevo qualche commento fa, volevo comprare il libro in questione.

    Mi hai fatto desistera dall’idea con questa recensione.

    P.s. come stai adesso?

    Buona Giornata

    Itan

  2. Megarahwitch ha detto:

    non ho mai sentito parlare di questo libro e dopo la tua recensione lo rimuoverò dalla mia mente.

    Posso solo parlare della traduzione del titolo.

    conosci un libro che si chiama “Time enough for love”?

    certo che sì!

    in italiano è diventato “Lazarus Long, l’immortale”.

    Detto questo, ho detto tutto.

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