65. 21.47

clear hour glass on frame
Photo by Ron Lach on Pexels.com

21.47. Mi metto al pc o, meglio, all’Ipad (che però suona meno d’effetto) per scrivere il post di oggi e, come accade più spesso di quanto vorrei, non ho idea di cosa scrivere.

D’altronde i miei post nascono da ciò che vivo e vedo e ci sono giorni in cui accade molto e altri in cui non succede una mazza e sarebbe facile riparlare sempre delle stesse cose o perdersi in elucubrazioni che non solo non posso sempre fare qui, ma che per di più non interesserebbero a nessuno, con tutta probabilità.

Il che dà per scontato che di solito gli altri post interessino molte persone in più: un po’ presuntuoso, sicuramente, però di gente che passa di qui ce n’è, quindi nel caso peggiore saranno masochisti, nel migliore magari qualcosa di buono si trova.

E intanto.

Intanto mentre ero sotto la doccia mi è passato davanti alla mente un flash, un’immagine, neanche tanto originale, eppure è lì. Spunto per un racconto? Forse. Forse no, chissà.

Che poi io dovrei ancora andare avanti col restyling del blog, che avevo iniziato a lavorarci e poi mi sono perso via.

O forse, semplicemente, non avevo ancora la spinta giusta.

E a questo proposito, ma voi che leggete lo sapete che qui sopra potete andare a beccare i racconti che ho scritto finora? Sono sotto la voce writing. Ma se volete potete anche semplicemente cliccare qui: https://www.oldmanaries.it/index.php/category/racconti/

E ancora lo sapevate che anni fa avevo sceneggiato delle strisce che trovate sempre sotto writing? Di nuovo, se volete, le trovate qui: https://www.oldmanaries.it/index.php/comics-r-us/

E già che ci siamo volevo dire a Noemi che non mi sono scordato del post sulle mollette da bucato: prima o poi arriverà. Intanto le ho nominate, che è già qualcosa.

21.54, nel caso vi chiedeste quanto ho impiegato a scrivere le boiate qui sopra. Tanto? Poco? A voi l’ardua sentenza.

Che poi oggi è il sessantacinquesimo post, sono più di due mesi che ho ripreso la sfida e mancano esattamente trecento post alla fine. Mi piacciono i numeri tondi e le ricorrenze, forse fin troppo. Ma intanto si procede. Sta servendo? Chissà, chi può dirlo, forse serve a dimostrare che se mi ci metto sono in grado di scrivere più o meno sempre. Anche quando non ho una mazza da dire.

Tipo oggi.

Che poi non è vero, da dire ci sarebbe sempre tanto, ma questo è un altro discorso.

Diciamo che non c’è una mazza che sia utile dire in questo tempo e luogo e diramazione del multiverso, ok?

Sì, mettiamola così.

E comunque, se ve lo steste chiedendo, l’immagine che mi è venuta in mente è di un uomo che raddrizza la schiena, seduto a una scrivania, e si accorge che è l’alba e solo in quel momento si sente stanco, ma in realtà non ha sonno, è stanco. E guarda il cellulare spento. E forse esce, chiedendosi se valga la pena portarselo con sé e decide di no.

Ecco, ora ho rovinato la sorpresa. O forse ho stuzzicato la curiosità, che magari qualcuno è curioso di sapere come nascono alcuni dei miei racconti: da flash del genere.

Magari continuerò. Magari lo farà qualcun altro. Magari resterà un’immagine senza sviluppi.

Chissà.

21.59. Dodici minuti per scrivere. Voi quanto impiegherete a leggere?

22.00. La chiudo qui, promesso.

Forse.

No, dai, chiudo qui.

Ciao.

Davvero, basta, ciao.

A domani.

Se non vi sarete stufati.

No, perché effettivamente sareste giustificati, eh?

Ok, basta

Ciao.

22.01

Notte.

Sogni d’oro.

Tante cose belle.

Clic.


Also published on Medium.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Plugin WordPress Cookie di Real Cookie Banner