25 anni dopo

Estate 1985

Nel momento in cui scrivo queste parole, venticinque anni fa, eri alle ultime ore di vita e non lo sapevamo. Col senno di poi ci illudevamo, ma fatto sta che no, non ne avevamo idea. È strano rendersi conto di cosa puoi ricordare a distanza di tanto tempo e di cosa, invece, si è cancellato dalla memoria.

Ricordo quella mattina, un po’ offuscata, ma ancora la ricordo. Eri assopita, poco lucida, avevano dovuto metterti catetere e sbarre al letto. Non so se hai capito quello che t’ho detto. Non so cosa ti ho detto. Non ricordo le ultime parole che ti ho detto.

Ricordo la telefonata dall’ospedale, io che stavo leggendo in sala (è cambiata tantissimo quella sala, sai? A te non so se piacerebbe, a me molto) e ricordo anche che era In principio, di Asimov. Ricordo papà uscire dicendomi che non c’era bisogno che andassi con lui, di aspettare a casa.

I cellulari c’erano, ma li usavamo raramente. Dovetti aspettare che tornasse. Che ore erano? Le due? Forse prima? Sicuramente dopo mezzanotte, perché la data che hanno indicato era il giorno dopo. Ricordo le sue prime parole “non doveva succedere, non doveva lasciarci” e io che prendo a pugni il muro.

Ricordo andare a prendere Fedora (siete insieme ora? chissà… e Lupo? Lupo è lì? Ti protegge ancora?), raggiungerti, io che ti prego di dire loro che non è vero, che c’è un errore. E poi in macchina fino a Marano per prendere il vestito che – nel tuo infinito ottimismo – dicevi di volere al tuo funerale: non aveva senso andare in quel momento, ma avevo bisogno di fare qualcosa, di essere attivo. Non so se mi sono più fermato da allora.

È strano pensarci, ma allora c’erano ancora Lucky e Funi. Non conoscevo praticamente nessuna delle persone che sarebbero diventate fondamentali per me. E ora, di persone che ti conoscevano, ho solo cugini e amicizie che sento forse una volta l’anno. Oddio, ci sono persone che conosco che non erano ancora nate quando sei morta.

Quella vita non esiste più. Quel Sergio non esiste più. Io neanche ricordo più chi fosse, per molti versi. Così come non ricordo più chi fossero non so quante altre versioni di me stesso.

Che poi non è neanche vero: posso benissimo non ricordarmi chi fosse quel me stesso, ma le sue ferite sono ancora in me e ormai so bene che alcune sono colpa tua. Immagino tu abbia fatto del tuo meglio, ma scusami se questo aspetto faccio fatica a perdonartelo.

Sai, io non so se saresti fiera di me. Probabilmente litigheremmo un giorno sì e l’altro pure. Io non so se sono fiero di me, ci sono tante cose per cui mi darei badilate nei denti. Errori fatti. Fiducia mal riposta. Scelte opinabili. Eppure di una cosa vado orgoglioso: del cuore, dell’anima e dell’etica che mi sono costruito. E per quanto uno penserebbe che sono merito vostro, sono sempre più convinto che il vero merito è mio. Voi mi avete dato indicazioni che spesso e volentieri non eravate pronti a seguire, io per quella strada ci ho camminato e tutt’ora lo faccio. Ed è difficile, piena di buche e frustrante, ma è anche quella giusta.

E di questo, sì, sono fiero.

Venticinque anni. Non mi hai visto sposarmi, non mi hai visto costruire la mia attività, non mi hai visto scrivere un romanzo, non mi hai visto andare a New York o a Londra, non mi hai sentito per radio, non hai ascoltato un mio podcast, non hai avuto occasione di vantarti fuori luogo di me come sicuramente avresti fatto.

Non hai vissuto niente di ciò che sono io ora.

Non mi hai conosciuto.

Litigheremmo, lo ribadisco. Ma ci vorremmo bene, com’è sempre stato. E forse, in certi momenti, non mi sarei sentito così totalmente solo. Forse ricorderei cosa vuol dire avere un nido che mi appartiene. Forse.

Eppure sappi una cosa: se per averti qui, oggi, dovessi rinunciare a chi sono e cedere il posto a chi probabilmente sarei stato, allora rifiuterei.

Non rinuncerei mai a me stesso, mamma.

Neanche per te.

E forse di questo dovresti essere fiera.

Venticinque anni.

Chi eravamo?


Also published on Medium.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Plugin WordPress Cookie di Real Cookie Banner