Will & Grace: 11×01 Eat, Pray, Love, Phone, Sex
Dopo un annuncio a sorpresa che ne ha anticipato il debutto di alcuni mesi, prende il via la – nuova – stagione finale di Will & Grace e lo fa con un episodio introduttivo di cui non si può parlare senza entrare nel dettaglio del contenuto, ragion per cui da questo punto in poi l’articolo non sarà spoiler-free.
Avevamo lasciato gli amati protagonisti con una significativa svolta nelle vite di ognuno. Jack si è sposato con Estefan, Will si trova a dovere vivere una relazione a distanza con McCoy e, soprattutto, Grace aveva interrotto la relazione con l’arrogante e soffocante Noah partendo con uno sconosciuto per una vacanza in Europa alla ricerca di una nuova leggerezza.
Il titolo stesso di questa première lascia intendere quanto quello spunto sia l’attacco dell’episodio e in qualche modo della stagione a venire: Grace, da brava americana media di ritorno dall’Europa, sembra aver raggiunto una nuova illuminazione sulla falsariga di Julia Roberts nel film cui il titolo fa il verso, ma ovviamente lo fa a modo suo.
Gli sketch tra lei e Will sono sufficientemente divertenti ma non brillano per originalità, cercando piuttosto di andare sul sicuro: una critica che si può fare relativamente all’intero episodio, a dire il vero.
Non ci sono infatti mai quei picchi di genio che più volte nelle due stagioni precedenti di questo revival ci hanno fatto dire che era valsa la pena di questo ritorno, ma abbiamo una serie di scenette piuttosto fini a loro stesse che a nulla servono se non, quello sì, a imbastire il nuovo status quo che diventerà portante negli episodi a venire.
La vacanza spensierata di Grace ha infatti portato con sé una gravidanza non prevista e, per certi versi, non prevedibile che la pone di fronte al contrasto tra quella vita leggera che andava pregustandosi e la responsabilità di un bambino in arrivo.
Cambiare lo status quo della donna in questo modo è sicuramente una svolta narrativa importante che può aiutare a percorrere nuove strade, ma qualcosa stona nella gestione del tutto, in particolare nella rappresentazione.
Una serie come Will & Grace, che ha sempre mostrato uno sguardo lucido sul mondo circostante, cade nella trappola di mostrare un personaggio adulto che gira il mondo facendo sesso non protetto scordandosi che una gravidanza è il rischio minore tra quelli possibili e, quando tale gravidanza viene scoperta, nonostante la crisi del personaggio non ne viene neanche mai considerata l’interruzione.
Che si voglia far fare questo percorso a Grace è legittimo, ma avremmo apprezzato una maggior completezza nella gestione della storia: non è sensato che una donna come Grace, in lacrime disperata alla notizia, non esprima neanche il dubbio sul fatto di portare avanti la gravidanza. Così come non è accettabile che si faccia una semplice battuta en-passant sulla gonorrea per far notare che sesso non protetto con sconosciuti non è certo un’idea brillante.
Will & Grace ci ha abituati a trattare qualunque argomento con sensibilità e approfondimento ben maggiori e non possiamo non sottolineare ciò che si discosta da tale tradizione.
Ciò che invece è apprezzabile è la volontà evidente di dedicare quest’ultima stagione a esaminare il percorso da potenziali genitori di Will, di Grace e – ma potrebbe trattarsi solo di una battuta di contrasto – di Jack. Inizialmente, la piega presa dall’episodio sembrava voler suggerire un potenziale sviluppo con Will e McCoy futuri genitori adottivi del figlio di Grace, ma l’impressione data è che invece si voglia proporre uno svolgimento parallelo e, forse, di confronto delle varie possibilità.
La scelta è nel complesso chiara, interessante ma anche rischiosa: già una volta la conclusione della serie aveva insoddisfatto i fan, tanto da averle riservato il trattamento Bobby Ewing nella doccia durante il primo episodio del revival, per cui stavolta sarà necessaria un’evoluzione sensata, congruente e che non lasci con l’amaro in bocca. Introdurre nuove diramazioni è un ottimo modo per farlo, ma la gestione dev’essere costruita a dovere e non affrettata, permettendo così sviluppi coerenti ed un adeguato e finalmente soddisfacente series finale. E, soprattutto, non deve fare scivoloni superficiali come in questo non eccelso avvio.