2×04 Point Of Departure

A un episodio dal giro di boa, Counterpart sembra avere ormai ben definito le linee narrative su cui si basa questa seconda stagione e riesce a farle avanzare con passi non sempre lunghi, ma indubbiamente significativi.

Uno degli elementi  più importanti della stagione è rappresentato dai punti in comune e da quelli di divergenza tra gli abitanti dei due mondi, che finiscono per diventare una sorta di coprotagonisti sempre presenti.

Sono d’altronde i punti in comune quelli che stanno permettendo a Emily Prime di conoscere le azioni passate della sua controparte, con un efficace gioco di flashback relativo alla giovinezza delle due in un momento in cui erano un individuo solo. Destabilizza intelligentemente vedere questa Emily incontrare persone e visitare luoghi che non ha visto per decenni e scoprire che lì, sul suo mondo, sono comunque familiari alla sua Alpha.

Una Emily Alpha che, di suo, è coinvolta in una crescita personale che mostra, nonostante la perdita di memoria e capacità intellettive, la tempra della donna che fu; è questa tempra a farle (ri)scoprire i contatti con uno dei due Lambert e ad aiutare Naya nell’investigazione contro Shadow e l’attacco di Indigo. Menomata mentalmente, insicura, totalmente slegata dalla sua vita passata, Emily sta dimostrandosi un fattore di caos nei piani di buona parte dei personaggi in gioco, a partire da Howard PrimeClarePeter Quayle.

Howard, in particolare, sta facendo un gioco delicato di cui inizia a perdere il controllo. La sua volontà di sostituirsi nella vita di Howard Alpha sembrava essere appagabile dalla situazione mentale di Emily, ma la donna sta pian piano ricordando le sensazioni, se non i fatti, e Prime non è sicuramente in grado di generare lo stesso calore emotivo di Howard: la sua incapacità di cucinare (e, quindi, di coccolare Emily come faceva la sua controparte) è una cartina tornasole che più volte sta tornando a farsi notare. D’altronde, come dice lo stesso Yanek e come lo spettatore aveva già intuito da tempo, la differenza sostanziale tra le due controparti è che Howard ha sviluppato l’empatia, Prime l’ha abbandonata per vedere il mondo con chiarezza.

Se finora può sembrare che la scelta vincente sia stata quella di Prime, non è ancora detta l’ultima parola e siamo piuttosto sicuri che Alpha avrà la sua rivincita.

La permanenza di Howard in Echo, per quanto possa far fremere lo spettatore che spera di vederlo libero il prima possibile, risulta narrativamente indispensabile, con la quantità di rivelazioni di contorno che sta fornendo. Lo studio di Yanek rivela come la vita delle varie controparti tenda a differenziarsi dopo un primo decennio di sviluppi sovrapponibili, se non identici: anche in questo caso il realismo della serie a partire dalle ipotesi fantascientifiche è notevole. Nel caso di Howard, il punto di divergenza non è in realtà il matrimonio con Emily, bensì il rapporto col padre: un giocatore incallito e debole che Alpha ha sempre perdonato fino alla sua scomparsa e col quale invece Prime ha chiuso i rapporti diversi anni prima della morte, chiudendo con quell’addio la porta della sua emotività e aprendo quella del cinismo.

Ma gli errori commessi da Prime, in parte per presunzione e in parte per superficialità, ruotano anche intorno a Lambert. Se il progetto di eliminarlo sembrava, infatti, procedere a dovere, due variabili sono entrate in gioco scombinando i piani in modo drammatico e potenzialmente catastrofico: la prima è rappresentata dalla relazione tra le due controparti della vittima, un’informazione che Clare è arrivata a sfiorare ma non ad acquisire e che ha così reso i tre sicuri della fine della minaccia, abbassando la guardia con le conseguenze che in parte abbiamo già citato e di cui vedremo sicuramente gli sviluppi a venire.

La seconda, comunque legata alla precedente, è data da Baldwin.
Confidando nella professionalità e nella lealtà della killer, infatti, Prime ha superficialmente lasciato nelle sue mani l’esecuzione della parte finale del suo piano, sperando di liberarsi facilmente di tutte le minacce ai suoi progetti: i suoi colleghi in ambasce, Lambert e la stessa Nadia Prime. Quando, però, la situazione è degenerata, Nadia Prime ha privilegiato i propri radicati istinti omicidi uccidendo le persone che aveva giurato di non ferire.

Risulta sempre più evidente come il ruolo di Baldwin, già dalla stagione precedente e sempre più in questa, sia quello di scheggia impazzita contesa tra la necessità di una vita normale che l’ha già espulsa più volte e un passato che l’ha resa ciò che è e che sembra impossibile da sradicare: una condizione tutt’altro che rara, a giudicare dalle parole di Lambert Prime prima della sua esecuzione a opera della donna.

E per rimanere in tema di schegge impazzite, Clare ora rischia di diventare una pericolosissima spina nel fianco di Indigo e Mira: mentre, infatti, il piano di questa sembra procedere senza colpo ferire (grazie anche alla pericolosa disattenzione di Ian che si vede soffiare la valigetta del Management con inquietante facilità), Shadow viene a scoprire che la morte dei suoi genitori non è stata una fatalità dovuta all’influenza, bensì un omicidio orchestrato da Mira stessa per acquisire una controparte così strategicamente preziosa. La missione di Clare perde così le sue fondamenta e nulla potrà più essere come prima.

Nulla tranne, forse, Peter, la cui inettitudine è ormai leggendaria e di cui la controparte stessa spiega le origini: l’uomo ha il terrore delle responsabilità e si ritiene (a ragione, osiamo dire) incapace di gestirle senza che queste gli esplodano in mano. La differenza tra le due controparti risiede unicamente nelle condizioni diverse che hanno portato uno in Echo e l’altro a sposare la figlia di un diplomatico fondamentale, ma la sostanza rimane tristemente la stessa.

Ricapitoliamo quindi l’attuale status quo e le informazioni di cui siamo a conoscenza.

Mira sta procedendo col suo piano che, in questa fase, implica l’utilizzo di una delle valigette del Management. La natura stessa di quest’ultimo, delle valigette e i motivi per cui i vari membri non si incontrano volentieri sono ancora un mistero. I piani di Indigo si stanno dipanando da decenni e in qualche modo si sono incrociati col Management almeno in passato. Gli agenti dormienti di Indigo non vengono solo raccolti, ma spesso anche creati dando luogo alle dovute condizioni, come nel caso di Clare.

Emily Prime sta agendo più come un investigatore solitario che come braccio del Management, ma questa scelta la sta portando a scoprire una notevole quantità di segreti, alcuni di essi relativa alla sua controparte. Grazie a queste investigazioni iniziamo ad avere la certezza che l’influenza sia stata effettivamente scatenata dal mondo Alpha.

Emily Alpha aveva contatti con Lambert, da cui acquisiva informazioni, e agiva come spia a probabile insaputa del proprio governo. La nuova Emily, in compenso, sembra essere un jolly in mano alle investigazioni di Naya, che è grazie a lei riuscita a catturare Lambert (Alpha?).
Quest’ultima cattura porterà enormi problemi all’insulso Quayle, a Clare e potenzialmente a Prime, mentre Alpha assesta la sua precaria posizione in Echo.

E Baldwin, come abbiamo detto, funge da scheggia impazzita che non sapremo dove andrà a colpire.

Cosa crollerà per primo? Non ci resta che attendere, confidando nell’abilità degli sceneggiatori.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Consenso ai cookie GDPR con Real Cookie Banner