The Flash: 4×09 Don’t Run

Quando ci si avvicina al finale di mezza stagione di una serie, è ormai consuetudine non tanto chiedersi se ci sarà un cliffhanger, ma quale sarà e, soprattutto, se sarà qualcosa di adeguatamente gestito alla ripresa primaverile. The Flash non fa eccezione e ci propone un episodio che di certo vede una netta accelerazione negli eventi legati a DeVoema che al contempo continua a peccare in termini di organicità e di funzionamento della trama.

A parte il clima scanzonato di inizio puntata, con quei toni da commedia di cui abbiamo già abbondantemente parlato e che penalizzano soprattutto il personaggio di Wells, l’episodio si concentra su un doppio rapimento.

The Flash Recensione 4x09

Da una parte Caitlin, che viene forzatamente reclutata da Amunet per un intervento d’emergenza sull’ennesimo metaumano, dall’altro lo stesso Barry, obiettivo nientemeno che del Pensatore stesso nel nuovo, contorto, passo del suo piano.

In mezzo la squadra, che sembra sempre meno tale e sempre più una sorta di marionetta in mano ad Iris: una scelta che già più di una volta abbiamo definito forzata e che continuiamo a non digerire affatto. L’evoluzione di un personaggio da uno status quo a un altro ha bisogno di passi credibili e graduali, cosa che non è avvenuta per l’ex-blogger/giornalista, che è sostanzialmente passata da (fastidioso) personaggio di contorno a (fastidioso) personaggio centrale senza una vera motivazione. Focalizzare, quindi, uno dei punti principali dell’episodio sulla sua incapacità di scegliere chi rintracciare per primo tra un’amica e il marito significa tirare la corda della pazienza dello spettatore, una pazienza che viene messa alla prova anche durante l’inutile scena di ricerca da parte di Joe a casa di DeVoe ma, soprattutto, nel finale.

The Flash Recensione 4x09

Barry viene incastrato per un omicidio che non ha commesso e decide di non usare i suoi poteri per mettersi in salvo. Il motivo? A inizio episodio aveva filosofeggiato con Iris su quanto, essendo ormai felice, non avesse più bisogno di correre e, pertanto, decide coerentemente di non farlo, mettendo così coscientemente a rischio proprio tale felicità. Che logica ci sia in tutto questo fatichiamo a capirlo ma, soprattutto, fatichiamo a capire perché non si sia trovata una via più funzionale e organica per ottenere lo stesso risultato. Bastava che i suoi poteri fossero in qualche modo ostacolati oppure che l’utilizzo mettesse a rischio qualcuno. Era sufficiente, insomma, puntare sull’impossibilità o sul senso di responsabilità di Barry, invece che su una discutibile presa di posizione. La costante impressione, in questa stagione, è che gli autori abbiano deciso di far vivere ai personaggi delle esperienze ma non si siano posti il problema di come portarli nella direzione giusta. Una superficialità – parola che usiamo fin troppo spesso parlando di Flash – che si percepisce e infastidisce.

The Flash Recensione 4x09

È un peccato, perché nell’episodio ci sono comunque spunti interessanti: anzitutto un utilizzo atipico dei poteri di Barry, che li usa per scomparire letteralmente alla vista di DeVoe, ma anche il nuovo sviluppo nei piani di quest’ultimo, che abbandona il proprio corpo per trasferirsi in uno più forte e giovane. Se l’idea dello scambio di menti non è certo originale in ambito fumettistico e se avevamo addirittura temuto che si andasse a parare verso una sorta di plagio di Superior Spider-Man, dove l’arcinemico del buon Peter Parker si scambiò la mente col giovane avversario prendendone il posto, lo sviluppo è qui gestito in modo interessante e ci mostra anche qualcosa in più sui legami tra il Pensatore e Amunet.

The Flash Recensione 4x09

Amunet stessa, c’è da dire, lascia perplessi: i poteri sono quel che sono, come abbiamo già detto in precedenza, e sebbene sia divertente il suo essere giusto un po’ sociopatica, il finto accento british è forzato e irritante. Dispiace, perché vedere sullo schermo la simpatica Katee Sachoff è invece sempre un piacere e la personalità che infonde nel villain è gradevolmente frizzante.

Siamo, dicevamo, giunti alla pausa invernale. Flash riprende a gennaio, e allora vedremo come Barry uscirà da questi nuovi problemi e cercheremo di scoprire di più del resto del piano del Pensatore. Rimangono a questo riguardo vari quesiti in sospeso. Anzitutto: perché accanirsi con Barry? DeVoe, finora, ha dimostrato di aver bisogno di Flash esclusivamente per sfruttare la materia oscura per generare nuovi metaumani. A che pro, quindi, il resto? In questo episodio rapisce il velocista perché deve dare inizio al proprio piano, ma poi il piano viene portato a termine regolarmente anche quando questi fugge. Quindi? Perché? Era Barry il soggetto primario? Aveva bisogno di toglierlo dai piedi per evitare intralci? O ancora c’è qualcosa che non sappiamo?

La speranza è che la risposta sia, almeno in questo caso, ben giustificata e che non finisca per essere un semplice “DeVoe opera in modo misterioso”.

Speriamo, insomma, che la CW sappia stupirci piacevolmente.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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