Lasciare indietro

Nella mia vita ho fatto spesso pulizia.
“Tagliare i rami secchi” è sempre stato motivo d’onore per me: quelle persone con le quali il rapporto ormai non aveva più motivo di esistere, con cui era solo di facciata o, d’altra parte, quelle a seguito di comportamenti o incomprensioni superiori a un massimo che ritenevo accettabile, decidevo di non voler più nella mia vita.

Quasi mai mi sono ricreduto, anche se ci sono state piacevoli eccezioni che hanno fatto sì che rapporti fermi da mesi o anni riprendessero, magari ripuliti dalle negatività che si erano accumulate in precedenza.

È successo anche di recente e ne sono lieto e grato.

È anche successo l’opposto, che persone a cui avevo dato una nuova possibilità l’abbiamo buttata nel cesso peggio della prima: è il caso di un amico a cui ho sempre voluto un gran bene e che è ormai uscito (ritengo) definitivamente dalla mia vita da un paio d’anni.

Quello che invece sto imparando a fare e allontanare (o lasciare che si allontanino) quelle persone la cui presenza non sembra dannosa, ma solo perché è periodicamente costellata di momenti positivi che, in qualche modo, sembrano contrastare quelli negativi.
Penso sia natura di molti, sicuramente mia, quella di tendere a valutare gli aspetti positivi più di quelli negativi, soprattutto in certi momenti, ma onestà verso noi stessi vuole che prima o poi ci si renda conto che ci stiamo ingannando, che stiamo paragonando piume a piombo e che nonostante tutte le scusanti si possano trovare, le gocce di negatività o di veleno sono molte di più di quelle di positività.
Che poi non significa che ci sia vera cattiveria, ma semplicemente alcune persone hanno un’influenza sbagliata su di noi come, ovviamente, noi possiamo averla su altri.

Ecco, non è facile accettarlo.
Non è facile perché quando si è già abituati a fare certe pulizie, si finisce per temere di essere fin troppo selettivi e rimanere in un deserto, ma non è facile anche perché vuol dire disingannarsi e, in alcuni casi, correre il rischio di sentirsi ingrati: già, perché la gratitudine e il senso di debito per pochi gesti positivi è spesso molto più rumorosa del fastidio per ciò che non ci va bene.

È un po’ come se una parte di noi (di me) dicesse: ciò che ti viene di positivo è dono di queste persone, ciò che percepisci come negativo è colpa tua.
Niente di più falso, è un veleno mentale da cui bisogna imparare a disintossicarsi.

Questo significa che si rimarrà con ancor meno persone intorno? Forse sì. Forse si farà spazio per altre. Forse si rimarrà in pochi o addirittura soli. Ma se dall’esterno arriva veleno o negatività, la solitudine è il male minore tra cui scegliere.

Ecco un’altra cosa che sto imparando.

Nei mesi passati ho lasciato indietro alcune persone e giorno per giorno mi rendo conto di quanto questa scelta mi abbia fatto bene.

Sono stronzo? Forse.

Ma almeno sarò uno stronzo consapevole.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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