Senza parole

Dicono che io sappia scrivere e trovare le parole giuste.
Dicono che riesca a esprimere bene pensieri, riflessioni ed emozioni.

Eppure stasera sono senza parole.

Senza parole verso un paese in cui l’educazione sessuale non si insegna, in cui molti ancora non sanno (o se ne fregano) di come si trasmettono malattie veneree o peggio, un paese in cui la legge sull’aborto è spesso carta straccia.

Senza parole verso un paese in cui si dà addosso al Burkini e all’Islam e poi non si contano i casi di femminicidio e stupro ai danni di donne che hanno una sola colpa: quello di essere tali.

Senza parole verso un paese in cui, con queste premesse, il Ministro della Salute ritiene giusto, naturale, corretto, raccomandabile sostenere un’aberrazione come il Fertility Day.
Un’aberrazione nelle premesse e nello svolgimento, un’aberrazione nell’idea e nella gestione.

Quando il messaggio è che il modo migliore per essere creativi è essere genitori giovani io mi arrendo. In un paese in cui le gravidanze di adolescenti non sono mai sparite, in cui il matrimonio riparatore è ancora una realtà, il messaggio è che essere genitori giovani è creativo.

E, aggiungiamo, che la fertilità è a scadenza. Per dinci, nessuno lo sapeva. Ma il problema è che non è normale non essere interessate ad avere figli. La donna deve avere figli, altrimenti qualcosa non va. Questo non nel 1800, nel 2016. In Italia, lo stesso paese in cui si pensava di aver fatto un passo avanti con l’approvazione delle Unioni Civili.

Ma la chicca è la fertilità è un bene comune. Si tratta di una frase talmente repellente, che faccio fatica a spiegarne il motivo. Dire che la fertilità è bene comune equilvale a dire che i nostro corpi non sono nostri, che non ci dobbiamo riprodurre per noi ma perché lo stato lo esige, che chiunque si rifiuta danneggia la società. 1984 fa un baffo a questa idea. Matrix stesso fa un baffo a questa immagine.
No, cara Lorenzin, la fertilità di donne e uomini non sono cazzi tuoi.
Tua responsabilità è aiutare le coppie che vogliono avere figli ad avere strutture adeguate e informazioni utili.
Tua responsabilità è far sì che gli adolescenti sappiano come evitare malattie e gravidanze, possibilmente andando oltre l’astinenza.
Tua responsabilità è ottenere che la legge sull’aborto sia rispettata.

Il fatto che se due persone scopano lo facciano per riprodursi o per godersela non sono cazzi tuoi.

E chiariamo qualcosa in più, già che ci siamo: ci sono persone che figli non ne vogliono e non ne vorranno mai; caro ministro, ti sembrerà strano, ma stanno molto ma molto bene così. E no, non ci stanno a essere considerati danni alla società: danno alla società sono quelli che si riproducono e poi generano il Trota, per dire (e ringrazio Luca Bottura per l’immagine esemplificativa). Danno alla società è chi fa figli senza sapere come mantenerli.

Danno alla società è un paese in cui chi, invece, vuole fare figli non può perché non ha supporto, tutele, garanzie, niente di niente.

“Fate figli”, dite, salvo poi scordarvi di aggiungere “e una volta fatti, non rompete i coglioni, che non sono problemi nostri”.

In un colpo solo avete scontentato tutti, chi figli non ne vuole e non ci sta a essere trattato come un’anomalia e chi invece li vorrebbe ma sa che non riuscirebbe a sopravvivere o a dar loro una vita degna.

La reazione più comune, oggi, tra le persone che leggo è stata “mi viene voglia di farmi chiudere le tube”.

Ottimo risultato, non c’è che dire.

È per questo che non ho più parole, è per questo che in tutto questo post ho sempre scritto la parola “paese” in minuscolo.

Perché parole non ce ne sono più.

Di vergogna e schifo, invece, siamo pieni.

PS: la parole definitiva sull’argomento, per quanto mi riguarda, è da leggere qui, se vi va.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. Chiara ha detto:

    Standing ovation per il post e per quello che hai linkato. Condivido subito ;.)

  2. Monica ha detto:

    Posso reiterare quanto scritto su FB. Ho 35 anni e non me la sento di avere figli. Questo non mi fa meno donna, ma per il ministro probabilmente lo sono. Perche’ non ho fatto il mio dovere di femmina. Perche’ non ho procreato. L’Irlanda, paese dove vivo ormai dal 2008, e’ sempre stato considerato molto cattolico. Eppure, nessun ministro qui si permetterebbe di lanciare un simile abominio. Perche’ anche qui l’eta’ del primo figlio si sta alzando drasticamente, direttamente proporzionale alla riduzione del numero di figli per coppia. Si, forse ho fatto bene ad andarmene.

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