Un insospettabile ferroviere
Milano.
Museo della Scienza e della Tecnica.
Ore 17.30 o giù di lì.
Padiglione ferroviario dove, per chi non lo sapesse, sono esposte diverse locomotive a vapore dei primi del '900 attaccate ad alcuni vagoni merci o passeggeri.
Camminiamo ammirando questi meravigliosi, enormi, oggetti, quando su una banchina ci compare davanti qualcuno di imprevisto.
Un felino.
Completamente nero.
Si guarda intorno, un po' guardingo, di sicuro non spaventato.
Comincia a camminare ignorando bellamente gli umani intorno.
Lo seguiamo a distanza.
Cammina come uno che sa esattamente dove si trova.
Si accorge che lo seguiamo, allunga il passo.
Si ferma davanti a un vagone passeggeri, di quelli con la scaletta esterna e i posti a sedere tipo tram.
Un balzo sicuro, due.
Entra dentro.
Ci avviciniamo e lo vediamo ben svaccato su uno dei sedili, una zampa allungata a penzoloni, a dormire della grossa.
I visitatori, lì, non possono salire, una catena lo impedisce.
Ma a lui poco importa, lui non è visitatore, è padrone di casa.
E lasciatemi dire che, secondo me, lui ha capito tutto.