262. Distillatevi questa fava
Certe volte mi illudo davvero.
Finisco per convincermi che, a un certo punto si possa toccare il fondo e, invece di scavare, magari provare a risalire.
Puntualmente vengo contraddetto.
Ad esempio io pensavo che il peggio nell'editoria italiana si fosse raggiunto, non so, con una copertina di Macbeth con sopra “da questo libro il film evento”, o con Fabio Volo primo in classifica, per dire.
Figuriamoci. Ora sono arrivati loro.
Una sedicente casa editrice (o linea editoriale, non so, non approfondisco) di nome Centauria che ha iniziato a pubblicizzare il risultato del proprio genio: i distillati (non lo scriverò MAI maiuscolo).
Cosa sarebbero?
Prendete un libro, uno graaaaande, e tagliate pezzi.
Avete capito bene.
Tagliate pagine, capitoli, frasi inutili.
Tagliateli fino a dimezzarne le pagine.
Ecco il risultato.
I distillati.
Ma come viene pubblicizzato un siffatto prodotto così appetibile?
Chi di voi non ha potuto leggere per mancanza di tempo libero un best seller perché troppo lungo? Con i distillati vivi il piacere della metà delle pagine dell'originale, ma senza perderti nulla!
Davvero.
L'hanno scritto davvero.
Giuro.
Non so, da dove posso iniziare a descrivere la quantità di indecenza e puttanate racchiusi in due sole frasi?
“Chi di voi non ha potuto leggere per mancanza di tempo libero un best seller perché troppo lungo”.
C'è la scadenza? Se non lo leggi in mezz'ora allora va a male? Fa male portarselo in giro? Cosa dannazione significa “è troppo lungo, quindi non ho tempo”? Ma sul serio credete a una frase del genere? La gente legge o non legge e se vuole leggere qualcosa di breve sceglie un romanzo più corto, di certo non evita di leggere qualcosa perché non ha tempo ed è troppo lungo. Ma lo sapete, sì che lo sapete, vero? Buffoni.
“Senza perderti nulla”.
Quindi state dicendo che gli autori che pubblicate hanno almeno metà dei loro romanzi composti di fuffa. State affermando che i loro libri sono inutili per metà. O e così oppure non è vero che non si perde nulla. Quale delle due? Dai, che lo sappiamo entrambi, su.
Mi fa inorridire che si stia allargando all'editoria quello che sta avvenendo in rete e ovunque: sdoganare l'ignoranza. Perché studiare se c'è wikipedia? Perché approfondire se posso condividere un link? Perché farmi domande se qualcuno ha già risposto per me? Perché leggere un romanzo intero se qualcuno si occupa di tagliare le parti noiose?
Una volta dicevano che la televisione avrebbe offuscato le masse. Complimenti, Centauria, voi state superando quel livello. State sostenendo la cultura della scorciatoia, dell'apparenza al posto della sostanza: ah, è un best seller, non ho voglia di leggerlo ma ne parlano tutti, dai, fammi comprare il distillato, tanto cosa vuoi che cambi?
Siate onesti. Non state cercando di pubblicarli per chi non ha tempo. Voi puntate ai tanti, troppi ignoranti in giro per questo paese sempre più a pezzi che pensano che chi legge è un povero presuntuoso ma che, al contempo, non vogliono sembrare ignoranti. Il vostro target sono quelil che a scuola si facevano fare i compiti o riassumere la lezione prima dell'interrogazione, quelli che si incazzavano se poi andavano male perché non avevano ricevuto i suggerimenti giusti.
Questa merda è il vostro target e voi lo state pure alimentando.
Non siete editori, siete macellai e avvoltoi della peggior specie e meritate di fallire nel giro di un mese.
Poi, divertente, sulla pagina (che non linkerò) non c'è neanche mezzo commento a favore. Niente. Solo insulti, più o meno delicati, da parte di chiunque ami la lettura.
Il commento dei gestori della pagina? “Grazie dei commenti, vediamo che abbiamo ottenuto reazioni contrastanti”.
No, cari, non ci siamo capiti.
Contrastanti vuol dire che a qualcuno l'idea è piaciuta. Sulla vostra pagina vi stanno coprendo di sterco. C'è una lieve differenza, ma probabilmente per voi si è persa durante la distillatura.
Strano, eppure non si doveva perdere niente.
dal titolo pensavo ce l’avessi con l’arte della distelleria 🙂
[pura merda, invece]
Purissima :/