126. Day 1

E quindi eccoci a Londra.

Al momento scrivo da una panchina in Glucester Road, sfruttando una wi-fi free pubblica: la wi-fi dell'albergo è a pagamento, probabilmente nei prossimi giorni la sfrutteremo, ma il concetto di 1 pound per un'ora di connessione va contro la mia religione.

Com'è andato il primo giorno?

Con una sveglia alle 5, controlli di sicurezza inesistenti, un panino mangiato in volo e un succo di mela.

Con una temperatura perfetta, un albergo (wi-fi a parte) più che decente in una zona splendida e un Tardis ad aspettarci fuori dall'uscita della metropolitana.

E ancora il “dovere” di Forbidden e Fopp (ma abbiamo speso – tristemente – pochissimo), una cucina fin troppo sana da Wildfood, Hatchards (quella che qualcuna definisce la più bella libreria del mondo), Fortnum & Mason e delle gelatine deliziose.

Ma soprattutto un tè all'inglese.

In un albergo sontuoso.

Nella sala preferita di Agatha Christie.

Bevendo champagne, mangiando tramezzini, dolci e scones rischiando di andar via rotolando.

Sì, insomma, una cosa del genere.

E ora passeggiata a godersi Londra, che non delude mai.

Finché riusciamo a star svegli e i piedi reggono.

Dopo aver scritto (sì, lo ribadisco) su una panchina in Gloucester Road.

Com'è andata la prima giornata?

Affatto male.

Affatto.

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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