Metti una settimana a New York
Raccontare di una nuova vacanza a New York non è facile. Avrei potuto, è vero, scrivere un nuovo diario di viaggio. Potrei ancora farlo recuperando gli appunti, ma stavolta non penso accadrà. Perché pur essendo ogni viaggio una qualcosa di a sé stante, New York è ormai per me (e spero per Miss Sauron) più di questo. Non solo una scoperta, ma un ritorno, una riscoperta (se vogliamo), una continua ricerca.
La ricerca di nuovi scorci, di vecchi elementi visti con occhi nuovi, di emozioni, di scatti, di odori, sapori, sguardi.
Tornare alla mia New York con Miss Sauron, che non ci tornava da vent'anni, è stato come fare un'immersione in tutto ciò che amo di quella città per riviverla insieme e donarle un nuovo volto.
L'ho raccontata per immagini, quello sì, lasciando perdere ogni abbellimento e facendo scatti strettamente legati al momento, al qui e ora: chi fosse curioso può vederli sul mio account instagram.
Qui cosa posso aggiungere? Magari posso provare a raccontare qualche scatto di vita a parole, così come su instagram ho raccolto scatti di vita per immagini.
Cosa ci porteremo a casa di questo viaggio?
- Air Canada che ci ha coccolati come pochi, portandoci costantemente da bere e offrendoci pure un gelato. Mai trovato un servizio del genere in Economy.
- Air Canada che, però, ci ha fatto pagare le coccole cancellandoci il volo di coincidenza e spostandoci su un volo due ore e mezza dopo… partito con un'ora di ritardo. Risultato: arrivo a New York con quasi quattro ore di ritardo.
- L'autista dello Shuttle verso la città che doveva aver imparato a guidare nel deserto e non prevedeva la presenza di altre auto lungo il suo tragitto. Siamo arrivati salvi. Non sappiamo ancora come.
- L'appartamento trovato con AirBnb, ancora più bello di quanto sembrasse sulle foto e la sua proprietaria che ci ha pazientemente aspettati e accolti facendoci anche trovare qualcosa da mangiare per colazione il giorno dopo. Non ci siamo mai pentiti della scelta fatta.
- Wholefood, sotto casa, la nostra salvezza per la maggior parte dei pasti in zona.
- Birch. La caffetteria a un isolato da casa. Ogni nostra colazione è stata lì. Caffè delizioso, personale gentile, dolci squisiti. Ci mancherà come poche altre cose.
- Il tramonto sull'Hudson dalla finestra di casa.
- Le 5 ore passate al Museo di Storia Naturale, come bambini in un negozio di giocattoli.
- La proiezione “The Dark Matter” al Planetario del Museo. Indescrivibile, bisogna viverla per capirlo.
- Barnes & Noble, Strand Books, Midtown Comics, Forbidden Planet e mille e più acquisti fatti ogni volta. Essere nerd è pericoloso. Essere una coppia nerd è devastante.
- Il Metropolitan con Miss Sauron che ripeteva “Mo merda” a oltranza, il Moma e la mostra di Toulouse Lautrec, il Whitney e le foto di Koons.
- La Highline e la bellezza dei suoi scorci, fermarci a prendere un Brownie in una piccola Bakery con cameriere italiano, passare davanti al Dakota.
- Emozionarci al World Trade Center Memorial, attraversare il ponte di Brooklyn smadonnando per il caldo, innamorarci di Dumbo, guardare il tramonto sull'East River, ascoltare una presentazione di un libro con Salman Rushdie scoperta per puro caso.
- Trascorrere una mattina a Coney Island. Sole. Spiaggia. Fare il bagno nell'oceano. Non voler più tornare. Il sorriso di Miss Sauron stampato in viso a ogni passo.
- Fare shopping, camminare naso all'aria, mangiare un'omelette in un ristorante, comprare un enorme gelato soft all'angolo della strada, passeggiare per Central Park, farsi guidare dall'istinto oltre che dai programmi.
- Guardare un episodio di Dr. Who in televisione e scoprire la meraviglia dell'Imax 3D al cinema, godendoci un film splendido in un luogo magico.
- Riconoscere i tanti difetti della città e della nazione, ma saperli separare dalle tante meraviglie che si incontrano.
- Dire “la prossima volta” sapendo che per forza ce ne sarà una, perché di New York non ci si può stancare
E, come al solito, molto ci sarebbe da dire e molto rimarrà nei nostri cuori e nelle nostre memorie. Ma in fondo è giusto così.
Sono stato a New York tanti anni fa e, devo dirti la verità, allora non mi colpì come avevo immaginato, cresciuto a film e telefilm che esaltavano la grande mela.
Penso, però, che i tuoi commenti si riferiscano ad una conoscenza della città nei luoghi più autentici e meno turistici: quelli mi mancano (nel senso che non ho avuto la possibilità di visitarli) mentre conoscere i posti che ti svelano quale sia la “vera” città è ciò che ti consente di amare (o odiare) veramente un luogo. Mi chiedo se, al di là di avere la fortuna di trovare un amico del posto che possa farti da guida in tal senso, esistano servizi che, per gruppi di volta in volta ristrettissimi nei numeri (4-6 persone) possano supplire a tale mancanza o se, anche se tali servizi ci fossero, si perderebbe comunque quel senso di “scoperta” e quelle sensazioni personalissime che ti può dare, forse, solo un giro in “solitudine”.
A proposito di nerd: premesso che pensa a quanto avrebbe perso il mondo (anche in termini di cinematografia) se non ci fossero, perché non racconti qualcosa di quello che ti ha indotto a definire “devastante” essere una coppia nerd ?
Ciao
Daniele
Sai, io penso che ci sia anche una questione personale, non penso che ogni città per quanto iconica possa colpire tutti allo stesso modo. Può anche essere che, semplicemente, New York non sia nelle tue corde. Per quanto mi riguarda ho apprezzato anche i luoghi “più turistici”, ma sono anche quelli che visiti una volta e poi via (voglio dire: la statua della libertà la vedi una volta, così come l’empire state o il top of the rock. Belli, eh? Ma basta la prima), mentre gli altri li scopri sostanzialmente camminando e guardandoti intorno, ma devi anche avere il tempo per farlo. Noi avevamo la fortuna di essere lì entrambi per la terza volta e, per di più, io ci ero già stato comunque di recente (2009 e 2011) e potevo fare un po’ da guida in alcuni luoghi che lei invece non ricordava essendoci stata l’ultima volta vent’anni prima.
Non ho idea se esistano giri come li intendi tu, ma temo onestamente che qualunque giro organizzato finisca, per forza di cose, per snaturare il luogo di visita: penso sia insito, purtroppo.
Il “devastante” è legato prettamente al fatto che invece di contenerci ci alimentiamo a vicenda.
Considera che abbiamo trascorso 5 ore nel Museo di storia naturale con la non celata volontà di portarci via ogni possibile riferimento ai dinosauri che fosse presente o che in fumetteria, in libreria e in un posto dove abbiamo trovato magliette molto nerd la frase standard era “no, dai, questa non puoi non averla”.
Devastante soprattutto per il portafogli, quindi 😉
Che emozione leggere il tuo post: bello, bello bello! NY mi è entrata nel cuore dopo il viaggio che ho fatto nel 2012…
E’ così. O rimane dentro oppure no, ma se rimane ti manca sempre 🙂
.. e io che sogno di andarci da una vita, spero di poterlo fare presto!
Devi assolutamente 😉 (Bello leggerti qui)
..lo farò prima o poi! 🙂