La Preda

C’è sempre un senso di emozione e curiosità nello scoprire un nuovo autore, soprattutto se molto lontano dalle proprie solite letture.
Quando puoi questo nuovo autore è uno dei più amati di una cara amica, allora l’emozione, la curiosità e anche, un po’, il senso di responsabilità aumentano esponenzialmente.
Io, però, sono fortunato, perché quando una persona a me cara e affine mi regala un libro posso essere quasi sempre certo che mi piacerà.
“La Preda”, di Irène Némirovsky, è ulteriore dimostrazione di questa affermazione.
Colpevolmente non conoscevo l’autrice finché una persona importante non me l’ha prima nominata e poi ha voluto “iniziarmi” alle sue opere regalandomi questo romanzo.
Non sapevo cosa aspettarmi, se non dagli accenni ricevuti, così mi sono lasciato accompagnare.
Accompagnare nella Francia della Grande Depressione.
Accompagnare nella vita di chi vuole cercare di ergersi sopra le disgrazie che lo circondano.
Accompagnare, soprattutto, nel cuore di chi un cuore non vorrebbe più averlo, di chi lo giudica un peso, un ostacolo verso l’ottenimento dei propri obiettivi.
E così si osserva una risalita che sa tanto di caduta e si vorrebbe avvisare che no, quella strada non è quella giusta, che prima o poi bisognerà pagarne il prezzo.
Perché c’è sempre un prezzo da pagare, quando si rinuncia a ciò che si è in nome di ciò che si pensa di volere.
Ecco, la Némirovsky è in grado di tinteggiare l’umanità dei personaggi a tal punto da far venir voglia di affrontarli, parlare loro, confrontarsi o mostrare cosa stanno facendo.
Non lo fa descrivendoli.
Lo fa facendoli parlare.
Lo fa raccontandoci i loro pensieri, i loro timori, le loro emozioni.
Lo fa facendoceli vivere e sentire e ci riesce anche quando diventano quasi degli archetipi.
Sono persone, nei loro pregi e nei loro difetti.
Nei loro errori.

“Non bisogna soffocare la giovinezza dentro di sé, perché si vendicherà”.
Vale quando si è giovani.
Vale quando lo si è meno.
Vale sempre.

E quindi sono fregato. Una nuova autrice da scoprire. Una nuova coda di lettura da incrementare.

Devo ancora decidere se ringraziare la mia amica o odiarla per questo 😉

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. Sage ha detto:

    Beh, sei “fortunato” allora, è una coda di lettura che non può crescere…
    Di suo ho letto “suite francese”, un libro difficile sotto molti aspetti, sicuramente per il coinvolgimento con cui l’ha scritto.

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