Sai, Babbo

Ciao Dado, da quanto tempo non ti chiamo così?
E, soprattutto, da quanto tempo non ti chiamo?
Sai, Papà. sono cambiate tante cose da quando non sei più qui e tante, ne sono certo, cambieranno ancora.
Sai, Babbo, ci sono tante cose a cui ripenso.
A quante volte ti ho sentito in competizione con me, mentre io avrei voluto sentirti dire solo un “sono fiero di te”.
A quante volte hai preteso non capendo che ciò che volevi dovevi guadagnarlo.
Alle cazzate che ho fatto e mi hai fatto pesare.
Alle cazzate che hai fatto e ho dovuto sistemare.
Sai, Papà, ho impiegato tempo a perdonarti.
Ho impiegato giorni, settimane, mesi per perdonarti.
Sai, Babbo, mi sono chiesto tante volte quando le cose siano cambiate.
Quando, da uniti, siamo diventati quasi estranei.
E’ stato il fatto che vivessimo lontani?
O che non riuscissi più stare dietro a ciò che stavo diventando?
E’ stato che, a un certo punto, non hai più capito chi fossi?
Non lo so.
Avrei potuto fare qualcosa perché non fosse così?
Me lo sono chiesto tante volte. Tante.
E sai cosa?
Penso di no.
Perché per non rendere le cose così avrei dovuto snaturare me stesso.
Essere una persona diversa.
Essere quel che tu pensavi fosse giusto quando tu stesso, quando hai sbagliato, hai nascosto la polvere sotto il tappeto.
No, non avrei potuto fare di più, questo lo so.
Ma ci sono stato male.
Ci siamo stati male.
Perché una cosa è sempre stata sicura: ci volevamo bene.
Mi volevi bene.
Ti voglio bene.
Mi ricordo il giorno in cui, in terapia intensiva, con le labbra secche hai voluto dirmelo.
“Non te lo dico mai, sono fatto così, ma io ti voglio bene”.
Ricordo il mio “lo so. E anch’io te ne voglio”.
Ricordo le mie lacrime fuori da quella sala.
Sai, Dado, ricordo anche il giorno in cui mi dicesti “vedi? Se fossi dipendente da qualche parte probabilmente ora saresti qualcuno”.
Mi avevi dato del “nessuno” e forse neanche te n’eri reso conto.
Eppure, indovina, avrei anche quella possibilità.
A breve.
E sai che accadrà?
Probabilmente la rifiuterò.
Perché sono presuntuoso, diresti tu.
Perché sono altro, dico io.
Sai, Dado, sarebbe stato bello che tu mi avessi potuto vedere con gli occhi di chi mi ama stima per quel che sono.
Sarebbe stato bello che tu avessi potuto capire che alcune persone si erano legate a te in quanto mio padre e non viceversa.
Sarebbe stato bello che tu avessi potuto vedere di aver seminato meglio di quanto credessi.
Ma non l’hai visto.
Non come avresti potuto.
E me ne spiace tanto.
Per te.
Sai, papà, io di cazzate ne ho fatte tante, lo sai bene.
E ne farò ancora, ne sono certo.
Farò cazzate di cui andrò fiero e ne farò di cui mi vergognerò.
Farò pazzie che solo io farei.
Ne gusterò i frutti.
Ne pagherò i costi.
E questo è più di quanto tu abbia potuto dire.
Questo è ciò che io ho imparato.
Sai, Babbo, è tanto che non sento la tua voce.
E’ tanto che non esco dal lavoro e non ti chiamo.
E’ tanto che non ti faccio gli auguri di buon compleanno.
Auguri, Babbo.
E’ stato bello, doloroso, difficile, traumatico.
Ma non c’è stato giorno in cui non ti abbia voluto bene.
Auguri.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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13 risposte

  1. Katia ha detto:

    Profondo, sincero, vicino a me come non puoi neanche immaginare…

  2. 4p ha detto:

    Caro Signor Babbo,
    ovunque lei sia una cosa la deve sapere, che è relativamente importante diventare qualcuno, ma esserlo nel più profondo.
    Fa una certa differenza lo creda, è importante riuscire a dire i propri sentimenti, un ti voglio bene non guasta mai, ma bisogna saperlo anche dimostrare ai propri figli. Non sono necessarie le grandi cose, basta ascoltare tra le parole, c’è sempre qualcosa di più, e mi creda, dai figli non si smette mai d’imparare.
    4p

  3. ziacris1 ha detto:

    groppo in gola, per tutto quello che hanno lasciato dietro i Babbi….

  4. Natalina ha detto:

    Accidenti, accidenti!! Ho perso il mio papà a 24 anni, un rapporto di fortissima complicità visto che la mia mamma se ne era andata quando ne avevo 8, sono passati tanti anni ma lui mi manca ancora tantissimo, mi sembra sia passato appena un giorno da quando entravo nella sua stanza in ospedale e lui, pur malatissimo per me aveva sempre un gran sorriso. Mannaggia questo post mi ha davvero spazzata, però bello, davvero

  5. Sgiusgiola ha detto:

    Non ci sono parole per commentare degnamente questo tuo bellissimo st
    Solo un abbraccio silenzioso

  6. Darkvampirella ha detto:

    Tanta stima.
    Per te, per il tuo babbo. Perchè ogni vita ha le proprie glorie e fallimenti. Perchè le scelte di ognuno di noi spesso possono non essere condivise, ma vanno sempre rispettate, non si può sapere quanto dolore esse hanno comportato.
    Quindi concludo come ho iniziato.
    Tanta stima, e un grande abbraccio.
    Sabry.

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