Big Fish

Sono in difficoltà.
Mi sono seduto al pc con l’intento di parlare in modo razionale e distaccato di Big Fish, film che ho recuperato ieri sera dopo l’esortazione di una cara amica, ma è la terza volta che cancello quel che scrivo e mi rendo conto che il problema è proprio questo: parlarne in modo razionale e distaccato.

Non si può essere razionali parlando di un film che mostra la contrapposizione tra razionalità e sogno, tra fedeltà “alla realtà” e fantasia, tra grigio e colore.

Che poi, onestamente, cos’è la realtà?
Come il figlio del protagonista potremmo rispondere che la realtà è ciò che succede realmente. Quel che è avvenuto è reale, quel che non è avvenuto no.

Semplice.
Banale.
O forse no.

Perché se io quella cosa che è avvenuta la percepisco con delle differenze, allora per me sarà reale quello che ho percepito.
E se la racconto abbellendola tante volte da crederci anch’io è ancora una fantasia?
Forse sì.
Ma forse no.
Forse quella fantasia diventa la realtà e sarà quello il modo in cui verrà tramandata.
Sarà quel che ci lasceremo dietro.
Sarà la nostra eredità per chi verrà dopo di noi.
E alla fine è giusto poter decidere quale dev’essere la nostra eredità, no?

Ecco, il film è in questi confronti, in questo viaggiare nella realtà abbellita di un uomo morente con gli occhi di un figlio disilluso e amareggiato.
Un figlio che pensa di non conoscere il padre, incapace di distinguere tra una menzogna e una realtà abbellita.
Un figlio che rischia di perdere il padre e la sua eredità e, con essi, parte della sua anima.

Non posso dire nulla di più senza svelare qualcosa a chi ancora non l’ha visto.

Una cosa, però, posso aggiungerla.

Ho pianto.

Per similitudini, ricordi, dolore e mancanza.

Ho pianto.

Ecco che film è Big Fish.

bigfish

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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12 risposte

  1. è un film di cui è difficilmente parlare da soli, concordo. ^^
    Io personalmente l’ho apprezzato molto.

  2. nataliefinch ha detto:

    Io direi che piango tutte le volte. L’ho visto più di una 🙂
    Per come la vedo io, esiste una realtà per ogni narratore. Alle volte le realtà, le narrazioni, si assomigliano l’ una con l’altra, alle volte sono distanti.
    Scusa l’incursione, wolkerina mi ha segnalato il tuo blog e mi piace!

  3. Fiorella ha detto:

    Altro che lacrimoni……visto e rivisto…mi fa ripiombare dritta dritta nelle perdite avute…..

  4. Widepeak ha detto:

    Anche noi. Come due bambini, abbiamo dovuto fermarci con la macchina fuori dal cinema e piangere abbracciati. Bellissimo. Grazie di avermelo ricordato così.

  5. 4p ha detto:

    Non l’ho visto, provvederò. Grazie per la segnalazione.
    Ultimamente ho visto Venuto al mondo.
    Vorrei andare al cinema a vedere l’ultimo di Tornatore (il mio figliolo mi ha detto “mamma ti piacerà un casino”, e poi Lincoln. E’ lunga quest’influenza e chiudermi subito in un cinemino non è il massimo, va bè prossimamente.
    Ma tu, che fai????? Sei in silenzio stampa o il micio t’ha mangiato le ditina?????
    Pigrone un bacio, lo so lo so che lavori tanto, era una battuta
    4p

  6. giacomo ha detto:

    ragazzi conoscete per caso che pesce è “la bestia”?

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