Samhain

Ed ecco Samhain.

Il capodanno celtico.

Il mio capodanno, per molti versi.

Un capodanno diverso da quello del 31 dicembre, più legato intimamente alla mia natura che al calendario ufficiale.

L’ho sempre detto: in questo periodo io sento il vecchio che sparisce, il nuovo che incalza, la pelle vecchia che prude in attesa di essere sostituita da quella nuova.

Samhain.

La notte in cui l’estate va a dormire e l’inverno fa da incubatrice per la nuova vita che verrà.

La notte in cui chi non c’è più ci è un po’ più vicino, tanto da poterci sfiorare.

La notte in cui si fa mente locale a ciò che ci piace di noi, della nostra vita e a ciò che vogliamo perdere per strada o costruire domani.

E quindi sono qui, a guardarmi indietro con un occhio in avanti.

Vedo un anno fa, quando i preparativi per il matrimonio stavano procedendo spediti.

Vedo New York (e il pezzo di cuore lasciato lì).

Vedo amicizie cadute.

Vedo persone arrivate per poi sparire velocemente.

Vedo il mio progetto (e sogno) andare avanti a volte lentamente, ma senza fermarsi.

Vedo Sweetie e il suo Sweetie-Home che crescono riempiendomi di orgoglio.

Vedo persone nuove a cui voler bene.

Vedo la stima di persone che già stimavo.

Vedo il mio scrivere.

Vedo Bruxelles, Aigues Mortes, Moena, Bellisola.

Vedo conoscenze da far diventare amicizie e amicizie da far crescere.

Vedo un futuro: non come eventi, ma come sensazioni, potenzialità, energia, vita.

Speranza.

Ecco, questo oggi è il mio Samhain.

Soddisfazione per il passato.

Consapevolezza per il presente.

Emozione e speranza per il futuro.

Buon capodanno a chi lo vive come me… e buon ponte a tutti gli altri 😉

(se poi volete sapere qualcosa in più di questa “tradizione non italica” andate a sbirciare il post di Sweetie, magari sgranocchiando qualcuno dei suoi biscotti 😉 )