11 settembre 2001 – 11 settembre 2011

Inutile girarci intorno, oggi sarà l’argomento per eccellenza e non nominarlo non sarebbe altro che segno di una freddezza che non mi appartiene.

Ero qui, nella stessa posizione in cui mi trovo ora. Un’altra vita, un altro computer, altri contatti, tutto diverso o quasi.

Un mio amico, il mio ormai futuro testimone, mi scrisse su ICQ (già, anche un altro programma di chat) per dirmi che avevano attaccato le Torri.

Lo mandai a fare in culo, pensando mi sfottesse.

Mi rispose che non stava scherzando e sentii una goccia fredda lungo la schiena.

Accesi la TV, in tempo per vedere il secondo aereo.

Chiamai un paio di persone care.

Dissi loro di tornarsene a casa il prima possibile.

Poi non mi staccai più dalla tv e dalla radio.

Internet crollò: la prima volta che buona parte della rete divenne totalmente inaccessibile.

Stava succedendo e nessuno riusciva a crederci.

Mi importa poco di qualunque tipo di dietrologia o di analisi su chi/cosa/come/perché.

Mi importa anche poco di chi dice che tante altre vittime non vengono ricordate: è vero, sicuramente, ma ciò non toglie che QUELLE vittime ci hanno segnati tutti. QUELLE vittime ci hanno ricordato che tutti possiamo esserlo.

QUELLE vittime possono non essere state “più” significative di altre, ma di certo non lo sono state meno.

Una cosa è certa: quel giorno il mondo è cambiato.

In peggio.

Per tutti.

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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8 risposte

  1. Io ero ancora al liceo, e ricordo di averlo visto in tv nel pomeriggio al ritorno da scuola..
    Mentre il giorno dopo l’insegnante di lettere, che non ci ha mai nemmeno fatto “perdere” un’ora di lezione per visitare un museo, si presentò con una pila di quotidiani e li leggemmo insieme.

    Io credo che almeno nella morte ci debba essere uguaglianza (anche se mi rendo conto che anche là c’è la serie A e la serie B), ma concordo con te: quegli attacchi terroristici hanno segnato un grosso spartiacque e hanno avuto un’importanza inaudita, per il loro impatto, per il Paese che hanno colpito, per la copertura mediatica e, purtroppo, per la grande mole di morti che hanno portato con sé, durante e dopo il crollo delle Torri.. e ne portano ancora. E sono passati 10 fottutissimi lunghi anni.

  2. Megarahwitch ha detto:

    Anche io frequentavo ancora il liceo.

    Quando è successo ero stravaccata sul mio letto a guardare un telefilm nella nota terza rete del Silvio, aspettando di andare a karate.
    Mi ricordo distintamente di aver imprecato quando hanno sospeso il programma per le notizie straordinarie, di essermene pentita subito dopo e di aver realizzato forse per la prima volta nella vita che siamo tutti -ma proprio tutti – vulnerabili.
    Non ho mai visto dal vivo quelle torri e non le vedrò mai, e lo rimpiango.
    Come rimpiango di non aver mai visto altre meraviglie del Mondo -nuovo e antico – che adesso non ci sono più.
    Dire che al ripensare a tutte le morti dell’attentato mi commuovo ancora è scontato, ma penso che quello che le rende veramente “speciali” sia proprio il fatto che hanno sottolineato che non importa se abiti nel paese più potente al Mondo, qualche str**** te la potrà sempre ficcare dove non batte il sole.

  3. Marco Migliaccio ha detto:

    L’11 settembre non è la peggiore delle catastrofi del terrorismo, è solo la più famosa, perchè famosa? Perchè è successa in America, e c’è forse qualcosa negli Stati Uniti che non venga usato per speculare? Certo, ora non voglio dire che tutti i libri, i film, i documentari fatti sulle torri gemelle abbiano il solo scopo del dio danaro, ma una buona parte di essi sì. Sfruttano la disperazione della gente per far soldi.
    Lo spiegherò a breve nel mio blog, se vuoi dagli un’occhiata, sarà il mio secondo o terzo post, intanto leggi l’altro, anche quello è molto bello 😉
    — cut —

    • Aries ha detto:

      Ti ringrazio per i complimenti.
      Per quanto riguarda il resto, onestamente, mi viene da dire “chi se ne frega”.
      Non è la peggiore? Vero, ma chi se ne frega.
      Ci si è speculato? Vero, ma chi se ne frega.
      Quelle persone sono morte, speculazione o meno.
      Quel giorno qualcosa si è rotto, speculazione o meno: quel che si è spezzato era un’illusione? Non cambia le cose, anzi.
      Il concentrarmi sulla speculazione o su altri aspetti mi fa lo stesso effetto di chi cita ORA l’11 settembre di Pinochet quando prima del “nuovo” 11 settembre non lo cagavano di striscio.
      Grazie comunque della tua opinione.
      Il link al blog l’ho rimosso, dato che preferisco essere io a mettere i link dei blog che seguo o consiglio nella pagina dei links.

  4. widepeak ha detto:

    io avevo un colloquio di lavoro per una posizione a cui tenevo tantissimo. capimmo che nell’azienda c’era qualcosa che non andava, ma con le altre tipe con cui aspettavamo di fare il colloquio non avevamo rete o tv, per cui facemmo bene o male il colloquio. poi piano piano cominciammo a capire. tornata a casa quella sera – vivevo a un pian terreno stile negozio sulla strada – restai tutta la sera con la porta di casa aperta sulla strada, non sopportavo di chiudermi dentro.
    e poi ottenni la posizione a cui tenevo. ma il mondo era appena cambiato e già non ci tenevo più.

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