Prima Prenderemo Manhattan

Ultimamente ho scoperto in me il desiderio di conoscere qualcosa in più di quel poeta ed artista che è Leonard Cohen e quindi sto cominciando a curiosare nella sua discografia. Mi sembrava però interessante iniziare portando qui sopra la prima sua canzone da me mai ascoltata, “First we take Manhattan”.

E’ una canzone dura, forte, di ribellione: la voce principale è qualcuno che ha sopportato di essere ghettizzato, rinchiuso, messo da parte, fino a quando non è esploso ed ora che ha intorno a sé altri come lui ha deciso che è giunto il momento di cambiare; è una ribellione violenta? Non credo. Violente sono le parole. Violenta è la forza con cui esplode questo bisogno, ma l’impressione è quella di una marcia costante ma pacifica, di una ribellione che nasce grazie alla sola presenza, al numero, al fatto di esserci e non potere essere fermati.

D’altronde anche l’acqua può essere innocua finché non raggiunge la forza di un fiume in piena.

Ecco: in questa canzone è arrivato il fiume e quel fiume travolgerà il passato in vista di un futuro, si spera, ben più giusto.

Una canzone pubblicata nel 1988, ma mai così attuale.

Buon ascolto.

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Prima prenderemo Manhattan

Mi hanno condannato a vent’anni di noia
Per aver cercato di cambiare il sistema dall’interno
Sto arrivando ora, sto arrivando per ricompensarli
Prima prenderemo Manhattan, poi prenderemo Berlino

Sono guidato da un segnale in cielo
Sono guidato da questa voglia sulla mia pelle
Sono guidato dalla bellezza delle nostre azioni
Prima prenderemo Manhattan, poi prenderemo Berlino

(voce femminile)
Mi piacerebbe davvero vivere vicino a te, piccolo

Amo il tuo corpo ed il tuo spirito ed i tuoi vestiti
Ma vedi quella linea laggiù muoversi verso la stazione?
Te l’avevo detto, te l’avevo detto, te l’avevo detto, io ero una di quelli.

Ah, mi hai amato quand’ero un perdente, ma ora hai paura che io possa vincere
Sai come fermarmi, ma non ne hai la disciplina
Quante notti ho pregato per questo, perché il mio lavoro iniziasse
Prima prenderemo Manhattan, poi prenderemo Berlino

Non mi piace il tuo consulente di moda
E non mi piacciono queste droghe che ti mantengono magra
Non mi piace ciò che è successo a mia sorella
Prima prenderemo Manhattan, poi prenderemo Berlino

(voce femminile)
Mi piacerebbe davvero vivere vicino a te, piccolo
Amo il tuo corpo ed il tuo spirito ed i tuoi vestiti
Ma vedi quella linea laggiù muoversi verso la stazione?
Te l’avevo detto, te l’avevo detto, te l’avevo detto, io ero una di quelli.

E ti ringrazio per quei piccoli oggetti che mi hai mandato
La scimmia ed il violino di compensato
Mi sono esercitato ogni notte, ora sono pronto
Prima prenderemo Manhattan, poi prenderemo Berlino

Sono guidato

Ricordati di me, vivevo per la musica
Ricordati di me, ti portavo in casa la spesa
Beh, è la festa del papà e tutti sono feriti
Prima prenderemo Manhattan, poi prenderemo Berlino

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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