Poche parole
Disclaimer: post ad alto contenuto catartico, consideratevi avvisati.
Ogni tanto mi piace fermarmi a guardare indietro, a maggior ragione dopo aver superato tanti problemi: non per una strana nostalgia del passato (a cui, lo ammetto, un po’ sono di natura portato, ma che ormai si è molto ridotta), bensì per non scordare né la strada fatta né le persone arrivate, rimaste e sparite.
Ed è a loro che voglio dedicare questo post.
Alle persone.
Alle persone che si sono vendute come amiche. Alcune addirittura come “fratelli nel cuore”. Che (posso dirlo a mio favore) per un periodo sembrava lo fossero davvero, salvo poi sparire quando non avevano più bisogno, quando le loro necessità erano state soddisfatte o potevano esserlo altrove in modo meno faticoso.
A queste persone voglio dire due cose.
La prima è: vi auguro che nella vita abbiate sempre tutto ciò che meritate. Quel che meritate veramente. Niente di più e niente di meno.
La seconda: grazie. Grazie di essere spariti. Perché se non l’aveste fatto avreste occupato spazio inutilmente. Ora potete andare a fare in culo.
Alle persone che pensano che parlare sia sufficiente. Che dare aria ai denti sia l’equivalente di essere. Che basti usare le parole per definire la realtà. Che basti dire “se hai bisogno chiama” per aver fatto tutto il possibile. Che tutto si risolva sempre con un “mi dispiace”. Che svuotano le parole della sostanza che dovrebbero sempre avere.
Anche queste persone meritano due comunicazioni.
Prima cosa: pregate che i “ti voglio bene” che riceverete non siano mai come quelli che date.
La seconda: grazie. Grazie, perché mi avete ricordato costantemente la differenza tra apparenza e sostanza, così da avere sempre ben chiaro come non comportarmi. Lezione imparata, potete rivolgere altrove le vostre parole, grazie.
Alle persone che ci sono. A quelle che non importa quanto siano vicine o lontane, è sempre come fossero qui accanto. A quelle che con una parola sanno scaldare il cuore, perché in quella parola c’è il loro. A quelle che sanno sorprenderti e strapparti un sorriso. A quelle che vogliono sentirti solo per sapere come va.
A queste persone posso dire solo una cosa.
Grazie.
Per ciò che siete, perché mi ricordate che ne vale la pena, per riempire la vita.
Grazie.
Vi voglio bene.
se vuoi ti do anche un bacio:-)
Ma anche no
Come siamo sentimentali!
:*
Dici? 😛
Mi hai dato da pensare.. ma la differenza tra le persone che ‘parlano’ e quelle che ‘ci sono’ sei riuscito a coglierla subito o a distanza di tempo? a volte non è facile distinguere…
Si impara, dopo un po’ si impara, ma non nego che certa gente si sa “vendere” bene, anche perché magari è pure convinta di far parte di una categoria invece che di un’altra: ovviamente il momento in cui te ne accorgi di più è quando la presenza sarebbe utile e gradita ed invece viene a mancare… purtroppo…
Caro Aries, tu non puoi minimamente immaginare il bene che mi ha fatto leggere questo post stasera. Mi ci voleva proprio.
In famiglia, stiamo vivendo con mia suocera i suoi ultimi giorni di vita e come in tutte le famiglie che si rispettino c’è sempre qualche dissapore.
Una donna particolare con pregi e difetti, insomma un po’ come tutti, che mi ha voluto un gran bene ed io a lei.
Una tradizione che se ne va , di sfumature, di colori e racconti.
La morte non ha il compito d’insegnare niente a nessuno, secondo me, ma la vita sì.
Bisogna fa tesoro degli avvenimenti della vita, ma ad alcune persone, non gliene frega proprio niente, nascono tutti “imparati”,”saccenti”, “saggi”, ma sempre nel proprio orticello e non c’è cosa peggiore, sempre secondo me.
O là, mi sono sfogata, comunque grazie è stata una bella riflessione.
Ciao carissimo
4 p
Grazie a te, davvero 🙂