E un’altra cosa…

Ho amato Douglas Adams,  l’ho amato veramente.
Tutti i volumi della “trilogia in 5 volumi” della guida galattica (ed in particolare i primi 3) mi hanno fatto sbellicare ed appassionare come poche altre volte, mentre anche la breve incursione nel mondo di Dirk Gently ha lasciato il segno.

Quando arrivai alla fine del “Salmone del dubbio”, perciò, l’amarezza per non avere più nulla di suo da leggere fu davvero forte, come solo chi ha davvero amato un autore scomparso può capire; per questo motivo, quando scoprii che Eoin Colfer (autore di Artemis Fowl) aveva aggiunto un nuovo capitolo alla storia, i miei sentimenti furono contrastanti: da una parte c’era il “chi è questo, chi cavolo si crede di essere?” che non poteva mancare, dall’altra c’era la speranza che esistesse un degno successore al buon Doug, qualcuno che continuasse a dar vita ad Arthur, Ford ed a tutti gli altri, speranza alimentata anche da alcuni commenti letti in rete.

Ebbene, mi scoccia dirlo, ma il primo istinto era quello giusto.

Certo, Colfer cerca di riprendere appieno sia lo stile che i personaggi di Adams, ma il problema è che Colfer non è e non sarà mai Adams: dove Douglas inseriva divagazioni con stile e riusciva a far scordare al lettore che tali erano, Colfer le inserisce in modo pesante, fastidioso, con l’evidente intento di allungare il brodo ed, in qualche modo, far dire al lettore che pure lui ne è capace.

E poi, cosa più importante di tutte, nella guida galattica c’era una trama: folle, pazzesca, malata, ma c’era ed era tanto consistente da essere perfettamente coerente su più libri; la trama di questo romanzo, invece, è flebile e non fosse per gli esagerati inframmezzi si andrebbe a concludere in neanche 50 pagine; come dicevo, se le divagazioni meritassero allora la cosa non si sentirebbe, ma qui purtroppo raggiungono solo lo scopo di irritare il lettore, o almeno questo lettore.

Deludente, veramente deludente.

Douglas Adams è morto e, purtroppo, non ha lasciato degni successori.

R.I.P.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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8 risposte

  1. Sole ha detto:

    Il primo è SEMPRE quello giusto ;))

  2. Chiara ha detto:

    Quindi il mio istinto mi diceva giusto.. gli hanno dato appunti sparsi da raffazzonare e li ha giusto raffazzonati. Però, sai, anche se mi avesse detto sbagliato e il libro ti avesse entusiasmato, non l’avrei letto.. perché Adams e la sua follia geniale respirano a ogni frase nei suoi libri.. e il respiro dell’anima non si può imitare 🙂

  3. Chiara ha detto:

    uh uh uh.. cosa vedo in lettura!!! 🙂

  4. widepeak ha detto:

    ah già che mi hai ricordato! ero incinta della mia grande quando ho letto tutto il leggibile di douglas adams…potrei anche rileggerlo, dopotutto, è passato abbastanza tempo 😉

  5. Aries ha detto:

    E sarebbe cosa buona e giusta 🙂

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