La strada

Un uomo ed un bambino camminano.

Intorno a loro il nulla dove prima c’era tutto.

Il mondo come lo conosciamo non esiste più: città  ridotte in macerie, animali scomparsi, piante che sopravvivono a malapena, corsi d”acqua e mari che si sono trasformati in masse grigie ed in cielo un”unica, continua coltre di nubi pesanti.

Non ci è dato sapere da quanto è successo tutto questo, quel che sappiamo è che il bambino non ha conosciuto quel che c’era prima, per lui è questa la normalità  e tutto ciò che il padre, l”uomo, ricorda rappresenta per il ragazzo una favola, una favola su un mondo che non tornerà , una favola su un mondo che presto nessuno ricorderà  più.

Ma l”uomo ed il bambino camminano.

Camminano per sopravvivere, camminano per trovare un luogo migliore senza crederci, camminano perché è l”unica cosa che possono fare.

Cormac McCarthy, in uno stile asciutto, diretto e secco, ci pone davanti alla disperazione quotidiana ed affronta il concetto più che abusato del “mondo dopo l”olocausto finale” nel modo più originale ed inquietante che si possa pensare: facendoci vivere quel mondo attraverso gli occhi dell”uomo che cammina col figlio accanto.

E’ un romanzo duro, con momenti anche molto forti accostati ad altri di una rara tenerezza, caratterizzato da una narrazione più simile ad un flusso di pensieri che ad una vera voce narrante: neanche una parola di troppo viene scritta, i dialoghi si innestano direttamente nel flusso, senza che venga detto chi dice cosa ma senza che ci sia mai il dubbio sulla provenienza di ogni parola.

E’ una storia di speranza dove la speranza è morta con tutto il resto; la speranza di un uomo per il quale è rimasta solo una cosa veramente importante, una sola ragione di vita: proteggere il figlio da un mondo tanto ostile da rendere pratica comune anche il cannibalismo; il bambino deve vivere, il bambino merita di farcela, il bambino rappresenta  l”unica immagine di un dio in cui l”uomo non crede più.

Difficile, duro, emozionante.

Ma sopratutto veramente bello.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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6 risposte

  1. utente anonimo ha detto:

    manca il nome del traduttore!
    Vale

  2. Aries ha detto:

     Lo scriverò solo quando sarai tu, tié 😛

    (comunque è Martina Testa 😛 )

  3. widepeak ha detto:

    eh. la strada. l’abbiamo comprato da un paio d’anni credo…ma ancora non ho il coraggio di affrontarlo. mi fa una paura, mi sembra così tremendamente vicino!

  4. Aries ha detto:

    Già, capisco cosa intendi… eppure è davvero così bello da richiedere di superare quella paura, per quanto ben motivata 🙂

  5. AnnikaLorenzi ha detto:

    bella rece3nsione…i romanzi emozionanti e ben scritti sono così rari!

  6. Aries ha detto:

    Grazie 🙂

    (Eh sì, non hai tutti i torti…)

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