Tre millimetri al giorno
Richard Matheson è un autore particolare, anche nell”ambito della fantascienza: nei suoi romanzi l”aspetto fantastico è sempre una scusa, un modo per raccontare in modo più o meno duro, più o meno inquietante l”animo umano; non quello di esseri umani “speciali”, che si trovano ad ottenere grandi conquiste in seguito a condizioni più uniche che rare, no: qui stiamo parlando di persone normali, addirittura mediocri, che devono in qualche modo affrontare situazioni assolutamente imprevedibili e più grandi di loro stesse.
Se in “Io sono leggenda” avevamo l”ultimo essere umano in un mondo di vampiri ed i suoi tentativi di sopravvivere, se in “Io sono Helen Driscoll” una famiglia veniva sconvolta dalla presenza di un fantasma visibile solo dal protagonista, in “Tre millimetri al giorno” ci troviamo di fronte ad un uomo che, dopo una sfortunata serie di coincidenze, si trova a rimpicciolire letteralmente giorno per giorno, con tutto ciò che ne consegue; Scott, il protagonista, si troverà totalmente impreparato, reagirà in modo frustrato, irritato ed irritante: se, infatti, già non sarà facile passare da un metro e novanta di altezza ad uno e settanta cosa potrà mai essere, col tempo, diventare più bassi della propria figlia di cinque e poi ancora più piccoli fino a vedere anche un ragno come una minaccia mortale?
Matheson è interessato a raccontarci i suoi personaggi, a renderli reali o realistici, sicuramente non simpatici: Scott fa venir voglia di tifare per il ragno per buona parte del tempo, ma probabilmente al suo posto non ci si comporterebbe in modo molto diverso.
Un romanzo affascinante, in pieno stile Matheson.
Consigliato.