Ubik

Quant’è difficile descrivere Ubik.

Uno dei più famosi, se non il più famoso, romanzo di Dick è anche una sfida per chi voglia raccontarlo: non che la vicenda sia particolarmente complessa (almeno in linea di massima), ma la narrazione di Dick è convulsa, nervosa e lascia parecchio spazio all’intuizione del lettore, come d’altronde è abituato a fare.

In un futuro prossimo (che per l’autore era il 1992) le persone appena decedute possono essere mantenute in uno stato di “semi-vita” per diversi anni, venendo risvegliate mentalmente per brevi lassi per permettere ai loro cari di comunicare con loro o, nel caso di Glen Runciter, di consultarsi per la conduzione dell’azienda; ma l’azienda di Runciter è molto particolare: è nata per contrastare lo strapotere di individui telepatici o chiaroveggenti grazie al potere contrario dei cosiddetti inerziali.

Nel 1992, infatti, non solo esistono i poteri mentali, ma sono visti dalla gente comune come un grave rischio per la propria sicurezza e per la privacy: come dar loro torto, d’altronde?

Ed è in un momento di questa guerra fredda tra gruppi, da una parte l’azienda di Runciter, dall’altra il gruppo di esper guidato da un certo Hollis, che inizia ad accadere qualcosa di strano: un agguato, qualcuno muore ed il tempo sembra pian piano regredire periodicamente agli anni ’30.

Perché? Cosa sta succedendo? Cos’è Ubik, che sembra diventare la panacea di tutti i mali? E, cosa più inquietante, chi è morto e chi è vivo?

Una domanda a cui dopo un po’ sembra di poter dare risposta.

Il problema è che con Dick raramente quel che sembra è ciò che è.

Un libro bello, onirico ed inquietante nel suo descrivere l’alienazione di non sapere cos’è la realtà : bisogna affrontarlo consci di trovarsi davanti un libro non semplice, ma per quanto mi riguarda va assolutamente letto.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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4 risposte

  1. quieteblu ha detto:

    🙂 grande Dick!

    Bella, mi è piaciuta questa recensione.

  2. utente anonimo ha detto:

    Un libro complesso e visionario, che ti lascia a bocca aperta…un capolavoro dello sci-fi (che naturalmente quella testa bacata di Donal non apprezza)

    Inis

  3. utente anonimo ha detto:

    Complimenti per la recensione, Ubik è uno di quei libri che mi mancano di Dick, che però apprezzo tantissimo. Uno di quelli che mi è piaciuto di più è La svastica sul sole. Ora vedo che stai leggendo Cussler, che io ritengo uno dei più bravi scrittori contemporanei di avventura. Questo in particolare non l’ho letto, ma adoro Dirk Pitt con la sua collezione di auto d’epoca, Al Giordino e la Numa! ^_^ E poi la storia personale di Cussler è meravigliosa…

  4. Aries ha detto:

    @Roby: grazie per i complimenti 🙂 Noto che abbiamo parecchio in comune: pensa che “La svastica sul sole” è il primo libro che abbia mai letto di Dick e sono legatissimo a quel romanzo (anche perché adoro la “storia alternativa”). Riguardo Cussler: io lo adoro! Ho tutti i romanzi che ha scritto con protagonisti Pitt e Giordino e li trovo dei gioielli (un po’ offuscati gli ultimi due però…): ti farò sapere com’è questo (uscito poco più di un mese fa) 🙂

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