91. Fuori porta

L’anno scorso, non essendo partito per ferie vere e proprie, avevo deciso di recuperare informazioni relative ad alcuni luoghi che potessero essere raggiungibili in giornata, per fare più o meno classiche gite fuori porta partendo da casa: qualcosa che fosse facilmente fattibile in giornata e che fosse alla mia portata fisicamente senza spenderci chissà che.

Avevo recuperato un po’ di indirizzi: qualcuno si è rivelato ben meno interessante di quanto sperassi, ma un paio in particolare penso meritino veramente e ho pensato, avendoli visitati entrambi nel giro di una settimana in questi primi giorni di ferie, di consigliarli anche a chi passa da qui e magari ha voglia di fare qualcosa di diverso.

Il primo è il belvedere che si raggiunge dai Piani dei Resinelli, nella zona di Abbadia Lariana, direttamente sul lago di Lecco.

Per arrivarci è sufficiente impostare Piani dei Resinelli sul navigatore e, una volta arrivati, parcheggiare – se possibile – nel parcheggio all’ingresso del paese o proseguire lungo la strada finché non si trova posto.

Da qui partono parecchi sentieri, ma quello che mi interessa in questo caso porta al Belvedere, una passeggiata in salita (non troppo ripida, e detto da me potete fidarvi) per lo più in mezzo ai boschi. Impiegherete una quarantina di minuti se siete come me, meno se siete in una forma migliore, e giungerete a un certo punto a una balconata metallica a strapiombo sul Lago di Lecco, costantemente sfiorato da un vento, a 1.400 metri d’altezza. La temperatura, gli scorci, la visuale sono imperdibili, anche dato il minimo sforzo per arrivare.

A questo punto, volendo, potete proseguire verso la vetta oppure scendere e rifocillarvi in uno dei tantissimi bar o ristoranti della zona, cercando di non guardare l’orribile condominio che non si sa quale mente malata abbia costruito in mezzo al paese.

Il secondo consiglio è fresco fresco, dato che ci sono stato oggi. Si tratta delle cascate di Ferrera, in provincia di Varese. Navigatore impostato su Ferrera di Varese e, giunti in paese, si trova facilmente parcheggio: uno è indicato proprio come parcheggio delle cascate, potete usare quello anche se ce ne sono altri un po’ più vicini.

A quel punto seguite le indicazioni e non fate come abbiamo fatto io e la mia amica che, tornati indietro per recuperare una cosa dall’auto, abbiamo finito per sbagliare strada tre volte semplicemente perché non eravamo tornati a quella originale.

Per non sbagliarvi: l’accesso al sentiero per le cascate è immediatamente prima della chiesa, ben indicato passando dalla freccia vicino all’asilo (ok, quando siete lì rileggete e sarà tutto più chiaro).

Il sentiero è breve, ma ci sono punti con scalinate metalliche molto strette e, in due casi, senza corrimano, tenetene conto. Ma tenete anche conto che io l’ho fatto, per cui l’asticella è comunque piuttosto bassa. Il percorso è breve, non più 15/20 minuti più che altro per la necessità di prestare attenzione a dove mettete i piedi.

Una volta fatta la prima parte di percorso si raggiunge un ponticello. Girando a destra si trova una prima cascata più piccola (e in questi giorni quasi asciutta), ma comunque carina da ammirare. Superando il ponticello, invece, si raggiunge la scalinata più lunga (stavolta con corrimano) che porta direttamente alla base della cascata più grande, detta anche Fermona (l’unica indicata sui cartelli). Il luogo è meravigliosamente scenografico, immerso nel verde e con un’acqua limpida e fredda che si raccoglie in varie pozze prima di prendere forma di ruscello. La cascata in sé si trova in un ampio spiazzo che rappresenta il punto forte del luogo, con l’acqua profonda a sufficienza per bagnarsi e anche nuotare.

Una volta scesi dalle scalinate dovrete semplicemente (?) guadare il ruscello (e qui magari attrezzatevi, non come noi, che uno ha attraversato immergendo le scarpe e l’altra a piedi nudi sui sassi), trovare un punto dove mettervi e poi stendere il telo, spogliarvi, fare il bagno e un sacco di foto. Occhio, l’acqua è fredda, ma è davvero pulita ed è un piacere incredibile potersi tuffare in un luogo del genere, magari anche infilandosi brevemente sotto la cascata.

Mi dicono esserci anche una terza cascata vicino a qualche grotta, ma stavolta non ci siamo andati, sarà sicuramente per la prossima.

Ecco qua, se siete a Milano o comunque in zona nelle prossime settimane, magari vi ho svoltato una giornata o due e, in caso, fatemelo sapere, che mi fa piacere.


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Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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