365. Riepilogo

Penultimo post della sfida, che in un anno non bisestile sarebbe stato l’ultimo, vi va male anche in questo caso.

Domani l’epilogo di “un post al giorno” sarà anche occasione per celebrare un altro piccolo grande traguardo del blog, ma oggi lo sfrutterà per una sorta di riepilogo.

Il riepilogo di un anno tanto carico di aspetti che sono difficili da isolare ed elencare, un anno pieno di momenti e aspetti pessimi, ma in cui devo e voglio anche ricordare ciò che di bello c’è stato.

È stato l’anno in cui qualcosa che, per quanto odioso, doveva chiudersi in breve ha finito per ingigantirsi in ciò contro cui sto combattendo ora.
L’anno della spada di Damocle tanto temuta e infine giunta.
L’anno del dover rimettersi a cercare clienti.
L’anno della paura costante.
L’anno di forti delusioni da persone vicine e lontane.
L’anno del “sono troppo vecchio per queste cazzate”.
L’anno dei mutui rifiutati.
L’anno dei ricorsi rigettati.
L’anno dei troppi no.
L’anno dei “dove sei?”.
L’anno dei troppi week-end separati.
L’anno delle sparizioni e dei menefreghismi.
L’anno dei mancati “come stai”, di chi crede di esserci e non c’è.
L’anno delle parole fuori luogo che finiscono per far traboccare il vaso.
L’anno, sopratutto, in cui Zen se n’è andato, portandosi via una piccola parte di me.

Ma è stato anche l’anno in cui un rapporto che temevo perso è tornato sotto nuova forma.
L’anno di Gaiman a Londra e del mio primo viaggio da solo.
L’anno del matrimonio di amici cari.
L’anno dei modellini di dinosauri.
L’anno dei regali sotto forma di Lego.
L’anno di Star Wars, di Lucca (come sempre), del Comicon a Londra.
L’anno dell’Hamlet con Cumberbatch.
L’anno della conferma di alcuni amici preziosi.
L’anno della scoperta di persone piacevoli.
L’anno dell’arrivo di un nuovo cliente importante.
L’anno dei grazie detti col cuore.
L’anno in cui ho imparato a chiedere aiuto.
L’anno delle osservazioni stellari e dei frammenti di meteorite.
L’anno dei due incontri con Samantha Cristoforetti.
L’anno dell’autografo di David Suchet.
L’anno di Daredevil, Sense8 e Jessica Jones.
L’anno dei “ti leggo, ti penso, forza”.
L’anno delle parole di stima ricevute, di quelle che aiutano ad alzarsi almeno un po’.

E se sembra che le cose positive siano più delle negative è perché dev’essere così: perché se non ci può essercene una bella e grande a sconfiggere lo schifo, allora che siano tante piccole a indebolirlo.

E soprattutto perché ho bisogno di ricordarmelo.

Anche ora.

Soprattutto ora.

Di ricordarmi che sì, quest’anno ha fatto tanto schifo, ma grazie al bello non sono ancora sconfitto: è necessario ricordarlo, questo sì.

Sono stanco, demoralizzato, sfibrato, provato.

Ma non sconfitto.

Non ora.

Forse mai.

Di certo non ancora.

PS: oggi posso ringraziare solo persone che hanno voluto rimanere anonime. Non importa, loro sanno chi sono. Il grazie è grande uguale. Grazie.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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4 risposte

  1. ziacris1 ha detto:

    Anche se le cose belle fossero state meno di quelle brutte, hanno un peso diverso, prendono più posto, pesano di più, perchè regalano leggerezza e amicizia che rimane, mentre le cose brutte….

  2. Giovanna ha detto:

    Ti auguro che il nuovo anno di te sia ancora migliore del vecchio te e che tu possa avere ancora tanto, tanto ancora da ringraziare.. Auguri.

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