88. Sandman for Dummies

(c) Netflix

Mi è stato fatto notare che il post di ieri poteva non dare sufficienti informazioni a chi non conosca la versione fumettistica di Sandman e voglia farsi un’idea della serie per valutare se vederla o meno. Effettivamente è vero, per cui ho deciso di scriverne un altro in cui cerco di introdurre brevemente il concetto che sta alla base di fumetto e serie e di raccontare qualcosa di quest’ultima senza fare spoiler. Poi, per ulteriori approfondimenti, ci sono gli episodi di Polo Nerd e di NerdVision presenta in cui potete recuperare ancora più informazioni.

La base dell’universo creato da Gaiman è che esistono sette entità. Non sono Dei, perché gli Dei sono legati al fatto che si creda o meno in loro. Gli Eterni, questo il loro nome, sono esistiti prima di ogni altra cosa e cesseranno di esistere quando tutto il resto sarà sparito: ognuno di loro rappresenta l’essenza di un aspetto dell’esistenza. Sono Destino, Morte, Sogno, Distruzione, Desiderio, Disperazione e Delirio (che una volta era Delizia). Gli Eterni quindi non sono esseri viventi come li intendiamo, ma entità astratte che – se decidono di mostrarsi a qualcuno – possono cambiare aspetto in base all’osservatore.

Il Sandman del titolo è Sogno, Morfeo, la rappresentazione non solo del mondo onirico, ma di tutte le storie mai create (e non).

La serie inizia nel 1916, quando un mago cerca di usare un rito magico che catturare Morte e, in questo modo, costringerla a riportare in vita il figlio defunto in guerra. Burgess, il mago in questione, è però un principiante e qualcosa va storto: chi viene imprigionato è invece Sogno e resta intrappolato per oltre cento anni, durante i quali l’impatto sul regno dei Sogni e sul nostro sono devastanti. Il regno del Sogno cade a pezzi e nel mondo che conosciamo milioni di persone non riescono più a svegliarsi o a dormire, mentre un incubo circola libero di uccidere a piacimento.

La prima parte della serie quindi racconta della liberazione di Morfeo e della sua ricerca per il recupero dei tre simulacri che racchiudono buona parte del suo potere e che gli sono stati sottratti durante la prigionia: non riuscirci comporterebbe la distruzione delle Terre del Sogno e, a seguire, del nostro mondo. La ricerca lo porterà a confrontare persone, situazioni e luoghi estremamente diversi, permettendoci così di conoscere il personaggio ma anche la cosmogonia che lo circonda.

La seconda parte della stagione, invece, si concentrerà su una nuova minaccia alla realtà e alle Terre del Sogno di cui non voglio svelare troppo in questa sede, ma che possono anticipare che porrà le basi per molti eventi che arriveranno nel futuro – auspicabile – della sede. Questi eventi, comunque, si intrecceranno con quelli del Corinzio – l’incubo fuggito di cui parlavo sopra – e ci introdurranno nuovi personaggi e anche un convention molto ma molto particolare.

Ciò che ho raccontato brevemente sono degli spunti di trama, ma non è (solo) la trama a essere fondamentale in Sandman: la serie e il fumetto hanno molti strati di lettura e spesso è sufficiente un dialogo, un confronto, una scena affinché si creino domande, si sfiorino emozioni, si instillino dubbi.

Se i primi due o tre episodi, infatti, servono a far conoscere i primi personaggi, già col quarto ci troviamo davanti a momenti di dialettica e spunti di riflessione non indifferenti, mentre il quinto – il più oscuro e angosciante – ci mette di fronte alla differenza tra illusioni e speranze, tra menzogne e sogni. Il sesto, poi, ci presenta finalmente Death, la rappresentazione della Morte più originale che possiate incrociare: allegra dove Morfeo è serio, leggera dove lui è oppresso, umana dove Sogno è alieno. La prima metà dell’episodio può scorrere via piacevolmente così come commuovere improvvisamente, a seconda di quanto certe vostre corde vengano toccate.

Non è mia intenzione fare una disamina di tutti e dieci gli episodi di questa stagione, ma ciò che mi interessa si comprenda è che vedere (e leggere) Sandman significa non solo seguire una storia, ma attraversarne decine e, tra una e l’altra, imparare qualcosa in più di ciò che ci circonda e di noi. D’altronde i sogni sono storie e nella biblioteca delle Terre del Sogno sono racchiuse tutte le storie esistite e quelle che mai hanno visto la luce.

Ciò che troverete nella serie saranno loro: le storie, i sogni e il loro significato per la nostra stessa esistenza. E, va ricordato, ci saranno scene anche piuttosto crude: ricordiamoci che è comunque VM 18. Ciò che non troverete sarà azione, saranno lotte, saranno scontri fisici: se di solito non vi piacciono, allora andate sereni, se invece vi divertono, beh, sappiate che non ne sentirete la mancanza.

Ovviamente potrei andare avanti ancora per paragrafi e paragrafi, potrei raccontare di un cast perfetto, potrei dire quanto adori molte delle scelte fatte, anche quelle di personaggi secondari come Gilbert (non ve lo presento, andate a conoscerlo) col volto di Stephen Fry, Matthew il corvo con la voce di Patton Oswalt o Mervyn Pumpkinhead (di nuovo, andate a conoscerlo) con quella di Mark Hamill, ma mi fermerò qui, non perché non siano importanti, ma semplicemente perché sono le classiche ciliegine su una torta già molto ricca.

Non so se questo For Dummies sia servito, se qualcuno che era in dubbio deciderà di vederla (in caso fatemelo sapere), ma spero sinceramente di aver incuriosito a sufficienza per darle almeno una possibilità: ne varrà la pena.


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Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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