67. Vecchi ricordi romagnoli (ma anche no)
Dato che sono un paio d’ore che mi vengono richieste piadine come se piovesse, ora vi beccate la ricetta per farle, così risolviamo la questione sul nascere.
Ora, sappiamo benissimo (perché lo sappiamo benissimo, vero?) che di piadine ce ne sono di diversi tipi, no?
E che ad esempio più si scende lungo la costa e più diventano sottili, giusto? (Sì, dai, più o meno).
Ecco, io devo dire che avendo passato l’adolescenza a Cesenatico ho un certo debole per quelle piadine tanto alte che se provi a piegarle si spezzano, ma ammetto che alla fine mi piacciono tutti i tipi. Sì, anche il crescione, anche se in giovinezza è stato la causa di non so quante maglie e pantaloni macchiati.
E comunque io per anni mi sono sfondato di piadine al chiosco di Pantani, per dire, per cui mi ritengo un’autorità.
MA COMUNQUE.
Dato che nel frattempo sono diventato vegetariano e che le piadine di loro avrebbero lo strutto perché in quelle zone lì lo strutto a momenti si piazza pure nella nutella, queste non sono piadine originali. Lo so, non rompete, sono varianti, ok? Sono varianti con l’olio e se l’esselunga può chiamarle comunque piadine allora posso farlo anch’io.
Ordunque, cosa vi serve?
Anzitutto 200 grammi di farina 00. Perché 00? Ma che ne so io, voi prendete quella e non rompete.
Poi 100 gr d’acqua. Che poi sono 100 ml, che con l’acqua è la stessa cosa. Ma solo con l’acqua, eh? Non che poi venite a rompere che avete fatto l’equivalenza con l’olio o col latte e non ha funzionato. CON L’ACQUA.
Ok. A qusto punto prendiamo anche 25 grammi di olio EVO (sempre quello che dicono quelli bravi). E qui sono grammi. NON ml. Grammi.
E ancora 3 grammi di sale (non fate lə spiritosə, gli ml non sono previsti).
E un pizzico di bicarbonato. Un pizzico. Non ho unità di misura migliori, ok? Voi prendete pollice e indice, pizzicate il bicarbonato ignorandolo se dovesse lamentarsi e quello è il pizzico, ok?
Bene, ora piazzate la farina in una ciotola e la aprite a fontana. Niente battute volgari.
Nel buco ci piazzate sostanzialmente tutto il resto.
E mischiate.
E impastate finche non viene fuori una palla.
Poi la lasciate riposare, che è stanca
Dopo mezz’ora la tagliate in quattro senza pietà, fate altrettante palle e le stendete sottiiiiiiiliiiiii col mattarello.
Poi le prendete una per una e le cuocete su padella antiaderente.
E poi le farcite.
Come?
Oh, ma saranno anche un po’ fatti vostri come le farcite?
Metteteci dei formaggi mentre sono quasi cotte, così si sciolgono.
Oppure dell’hummus e dei pomodori secchi e verdure grigliate.
O squacquerone e affettato (veg, magari).
O nutella.
O un po’ quel che cavolo vi pare, eddai su.
Buon appetito, eh?