58. Il molo della baia

beach bench boardwalk bridge
Photo by Pixabay on Pexels.com

Il primo testo che ho scritto, quello che può definirsi a tutti gli effetti il progenitore di questo blog, nacque nell’ottobre 2005 a Pordenone, dopo una domenica molto malinconica e solitaria trascorsa a passeggiare sulla spiaggia di Lignano. Non avevo mai scritto prima se non i temi a scuola e delle imbarazzanti poesie adolescenziali, ma quel giorno ne ebbi il bisogno fisico una volta rientrato da quella camminata.

È un testo a cui sono ancora ovviamente molto legato e che ho poi riproposto anche sul blog: se volete ne trovate la ristampa qui.

In quel brano a un certo punto cito una canzone, un pezzo di Otis Redding che mi venne in mente mentre passeggiavo ma che poi mi ha accompagnato in non so quanti altri momenti remoti ma anche vicini.

The dock of the bay racconta di solitudine e di stanchezza, del non sentirsi a casa da nessuna parte e di sentire che niente ci appartiene.

Il protagonista se n’è andato lontano da casa sperando di trovare la sua strada, ma tutto ciò che ha incontrato è un nuovo specchio del vuoto che già sentiva prima di partire, così si ferma.

Si ferma perché è stanco, perché sente di aver sbagliato, sente mille (o dieci) voci che gli danno consigli ma nessuna che sembra appartenergli.

Si ferma, esce dal mondo, lo guarda da fuori e vede un mondo che va avanti senza di lui, che non ha bisogno di lui, che neanche sa della sua esistenza.

Perde tempo e se ne rende conto, rassegnato, perché una volta che si molla il colpo si finisce per avere la rassegnazione della sconfitta: non c’è più nulla da perdere, se non si ha nulla per cui lottare.

Lui, travolto dalla solitudine, dalla sensazione che non ci sia un posto per lui, che non ci sia niente e nessuno a cui appartenga, non vuole più lottare perché non sa per cosa farlo, non sa neanche per chi farlo e dimentica di doverlo fare in primis per se stesso.

Ma possiamo davvero biasimarlo? Possiamo davvero dire di non averlo capito almeno qualche volta nella nostra vita? Io, per primo, lo capisco. Per quanto sia quello che continua a lottare anche quando altri mollerebbero, per quanto sia parte integrante della mia natura, capisco benissimo quel moto, quel bisogno di dire ok, basta, mi arrendo. Mi fermo. Mi siedo. Guardo le navi.

Domani magari mi alzerò.

Ma intanto mi siedo e lascio il mondo a se stesso, come lui mi lascia a me stesso.

E questa solitudine non mi lascerà stare.

Come al solito sotto c’è il testo e la traduzione

Sittin’ in the mornin’ sun
I’ll be sittin’ when the evenin’ comes
Watching the ships roll in
Then I watch ’em roll away again, yeah

I’m sittin’ on the dock of the bay
Watchin’ the tide roll away, ooh
I’m just sittin’ on the dock of the bay
Wastin’ time

I left my home in Georgia
Headed for the Frisco Bay
‘Cause I’ve had nothin’ to live for
It look like nothin’s gonna come my way

So I’m just gon’ sittin’ on the dock of the bay
Watchin’ the tide roll away, ooh
I’m sittin’ on the dock of the bay, wastin’ time

Look like nothin’s gonna change
Everything still remains the same
I can’t do what ten people tell me to do
So I guess I’ll remain the same, yes

Sittin’ here restin’ my bones
And this loneliness won’t leave me alone, listen
Two thousand miles, I roam
Just to make this dock my home

Now I’m just gon’ sit, at the dock of the bay
Watchin’ the tide roll away, ooh yeah
Sittin’ on the dock of the bay
Wastin’ time

Seduto nel sole del mattino
Sarò seduto quanto arriverà la sera
A guardare le navi attraccare
E poi guardarle salpare di nuovo, sì

Sono seduto al molo della baia
A guardare la marea abbassarsi
Sto solo seduto al molo della baia
A perdere tempo

Ho lasciato la mia casa in Georgia
Per raggiungere la baia di San Francisco
Perché non avevo nulla per cui vivere
E sembra che niente debba arrivare sulla mia strada

Così sto solo qui seduto al molo della baia
A guarda la marea che si abbassa
Sto seduto al molo della baia, a perdere tempo

Sembra che niente cambi
Tutto resta sempre lo stesso
Non posso fare ciò che dieci persone mi dicono di fare
Così penso che resterò lo stesso, sì

Seduto qui a riposare le ossa
E questa solitudine non mi vuole lasciar stare, ascolta
Ho vagato per 2000 miglia
Solo per rendere questo molo la mia casa

Ora starò solo seduto qui, al molo della baia
A guardare la marea che si abbassa
Seduto qui al molo della baia
A perdere tempo


Also published on Medium.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Plugin WordPress Cookie di Real Cookie Banner