48. Locatelli

black and silver kitchenaid stand mixer on top of white surface
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Voi ce l’avete l’impastatrice? Sì, dai, tipo la Kitchen Aid o, per chi ne sa qualcosa in più, le Kenwood o altre ancora più fighe.

Vi ci vedo, sono ragionevolmente convinto che qualcunə se la sia comprata apposta nei periodi di lockdown: ci sarà chi ha panificato impastando solo con le mani, ma sicuramente un bel po’ di altrə avranno deciso di andare sul professionale.

Io no.

Io durante il lockdown non ho mai panificato.

Però l’impastatrice ce l’avevo da prima: una bellissima Kenwood bianca che giuro che ogni tanto uso, ma ovviamente quell’ogni tanto difficilmente giustifica l’acquisto. Ovviamente.

E io dovevo capire come sarebbe andata già all’inizio, quando dopo averla comprata trovai una ricetta per fare una focaccia meravigliosamente unta, alta e morbida.

E rigorosamente da non impastare.

Non scherzo, sto parlando di circa due/tre settimane tra l’acquisto e la ricetta trovata, per essere chiari.

E il problema è che è buona. Ed è facile. E basta il cucchiaio.

E quindi ora ve la beccate, così se avete l’impastatrice mi odierete un po’ e faremo odio comune.

Quindi.

Prendete 250 grammi di farina 0 e 250 di 00. Non iniziate a chiedere perché, eh? Vi vedo con quella mano. Lo fate e basta, le ricette si rispettano in ossequioso silenzio, ok?

Quindi le farine.

Le mettete in una ciotola. Grandina, eh? Non che poi usate una roba minuscola e vi esce tutto.

Ora mischiatele un po’. Mani, cucchiaio, forchetta, fate un po’ voi. Secondo me però con le bacchette siete scomodi.

Bene, fate un buco al centro. Non deve essere proprio una circonferenza, non ci formalizziamo. In quel buco ci piazzate 300 ml di acqua tiepida (tiepida, non calda, non fredda. Tiepida, ok?), 15 grammi di lievito di birra (e lo so che non lo vendono in quel taglio, che volete da me? Lo butterete via, al massimo, suvvia), 5/10 grammi di sale (5 o 10? O una via di mezzo? Oh, fate un po’ voi, che vi devo dire tutto io?) e due cucchiai di olio extra-vergine di oliva (quelli fighi dicono evo, a me poi vengono in mente gli Eva e con gli Eva la focaccia non viene buona).

Ci siamo?

Ora prendete un cucchiaio e girate.

Vi vedo, eh? NIENTE MANI!

Cucchiaio.

Girate.

Girate.

Continuate a girare finché non è una cosa omogenea. Giuro che succede. Giurin giuretta.

Versate sopra un filo d’olio, coprite, e lasciate lievitare 10 minuti. Anche undici non sono un problema.

Dodici non saprei.

Ora versate la pasta in una teglia (unta, mi raccomando, se no poi vi serve una spatola). Non fate nulla, coprite e fate lievitare. Sempre 10 minuti. O 11. 12 non so.

Ora tirate fuori e stendete piano coi polpastrelli a distribuire in tutta la teglia. E di nuovo a lievitare coperto. Però SORPRESA, stavolta 20 minuti. E no, la battuta non la faccio più.

Ora con le dita fate tutti i buchini che tanto vi piacciono nelle focacce (ma occhio alle bolle d’aria, sono nostre amiche e non le vogliamo rompere) e sopra ci versate una salamoia fatta con 65ml di acqua tiepida (vedi sopra), altrettanto olio (vedi sopra) e 15 grammi di sale. Volendo anche un po’ meno, vi dirò.

E indovinate un po’? Di nuovo a lievitare. 20 minuti, eh? E lo so, ci vuole pazienza.

Ora accendete il forno a 180, cuocete per 30 minuti e vi sfondate di focaccia, magari farcendola.

Ah, io non lo so se si conserva.

Mai avuto bisogno di conservarla.

Non ci arriva.

Con buona pace della mia Kenwood.

(PS: la ricetta arriva dal sito di Misya, che fa le cose bene e ha pure le foto)


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Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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