35. Spingitori

train by trees against blue sky
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Tornando a prendere treni ho ricominciato a incrociare alcune caratteristiche di viaggiatori che più o meno finiscono per ripetersi ovunque.

Da quelli che sbagliano il posto assegnato a quelli che devono rendere partecipi l’intero vagone di ciò che stanno guardando (e spesso hanno gusti di merda, diciamolo) per non parlare di quelli che decidono che la loro conversazione è di interesse per l’intero vagone.

Ma c’è una categoria che è sicuramente meno disturbante ma al contempo affascinante: gli spingitori di bottoni.

Penso che tutti sappiano che, su Italo ma penso su tutti i treni, le porte hanno un pulsante per l’apertura, ma questo pulsante si illumina quando è possibile utilizzarlo: eppure ci sarà sempre qualcuno che decide di provare a premerlo quando è spento.
Arriva il treno, si ferma, qualcuno si avvicina e preme.

Non si apre?

Ripreme, che non si sa mai che non abbia capito la prima volta.

Non si apre ancora (ovviamente)?

Borbotta allontanandosi di alcuni passi, un po’ offeso e un po’ imbarazzato dal fallimento dell’operazione.

A volte si guarda intorno per cercare solidarietà: sono le volte in cui li guardo con un po’ di mestizia ma non dico una parola.

A volte, in casi veramente fortunati, arriva un secondo spingitore che reitera la dinamica di cui sopra e – sarà un caso, ma anche no – finisce per allontanarsi e porsi accanto al precedente, che un po’ prova la soddisfazione di quello che già aveva provato e sapeva che non avrebbe funzionato.

Quello è il momento in cui si può avere quella piccola, sadica, soddisfazione che si è maturata nell’attesa.

Basta avvicinarsi alla porta del vagone senza fare alcun gesto, mentre loro attendono soddisfatti che voi falliate allo stesso modo.

Attendete.

Guardatevi in giro con disinvoltura.

Non fate gesti.

Al massimo guardateli con innocenza.

E appena si accende il segnale premete il pulsante, lasciate aprire la porta e salite un gradino o due senza voltarvi.

Solo a quel punto lanciate uno sguardo indietro soddisfatto, senza troppo infierire, e raggiungete il vostro posto, sicuri che tanto la prossima volta gli spingitori ci riproveranno.


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Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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