29. Ancora?

È notizia di un paio di giorni fa la conferma che verrà girato un seguito di Joker, sempre con Joaquin Phoenix e con Todd Phillips alla sceneggiatura e alla regia.

La mia prima reazione è stata di forte perplessità.

Chi segue Polo Nerd sa che quanto io abbia apprezzato Joker, nonostante ne abbia evidenziato alcuni punti problematici, ed è proprio da questo che nasce la mia perplessità: c’è davvero bisogno di un seguito?

Joker è un film completo, autoconsistente, che racconta perfettamente la sua storia e la porta a degna conclusione: abbiamo bisogno di altro? C’è la necessità di aggiungere qualcosa? Ovviamente la mia speranza è che Phillips abbia in realtà altro da dire e che i miei dubbi siano fortemente infondati, ma per ora me li tengo stretti.

Ci sono film che nascono in qualche modo per essere seriali: sono concettualmente predisposti in tal modo, a partire – è evidente – dai film Marvel o dalle molte saghe nerd in cui il primo film è a malapena un’introduzione. Joker, però, non è tra questi: era a tutti gli effetti un film che puntava a un pubblico non interessato alla serialità, ma alla storia e questa scelta sembra invece far cambiare direzione al progetto.

Faccio fatica a non pensare che il gran successo del primo abbia spinto a valutare come spremere ancora il titolo e questo mi preoccupa non poco: abbiamo visto più volte – sia in ambito cinematografico che televisivo – che l’eccessivo sfruttamento della gallina dalle uova d’oro porta alla morte del pennuto; quante serie sono andate in vacca perché non ci si è fermati al momento giusto? Quante volte abbiamo detto “ma basta, togliete la spina”? E non parlo solo di serie di nicchia, penso anche a prodotti come After Life, che dopo una prima stagione splendida si è ripiegata su se stessa.

Non per niente ho il forte timore per la seconda stagione di Good Omens: mi fido di Gaiman, ma anche in quel caso non c’era bisogno di andare avanti e il materiale originale è finito. Di nuovo, spero di sbagliare.

Poi invece ci sono progetti che nascono con un lungo respiro, che hanno molto da raccontare e che pongono le basi in tal senso: in quei casi ben vengano i seguiti e, anzi, sarebbe auspicabile che le case di produzione li portassero avanti a prescindere, proprio per mettere di usufruire di un racconto completo nelle sue parti.

Ma, me ne rendo conto, sto campando di illusioni.

Per cui ci troviamo con Firefly mai conclusa, se non con un film più o meno utile, ci troviamo con serie cancellate da Netflix perché il rapporto tra incassi e costi non era adeguato (e ricordiamo che Sense8 ha rischiato di non vedere un finale), con Alita lasciato in sospeso a tempo indefinito, con The Walking Dead portata avanti per accanimento terapeutico, con Avatar – il cui seguito è fuori tempo massimo, per quanto mi riguarda, e d’altro canto con Joker, il cui seguito potrebbe essere – ribadisco – all’altezza del primo, ma per il quale temo veramente molto.

Vedremo come andrà, ma continuo ad auspicare che accanto a progetti di largo respiro si cerchi di lasciare autoconclusivi prodotti che erano nati in quest’ottica.


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Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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