Respirare

Lo so, lo so. Questa settimana ho saltato le storie di un podcast. C’è da dire che sarebbe stato un post piuttosto breve, perché lo speciale sul San Diego Comic-Con è stato tanto veloce da preparare quanto poco carico di aneddoti. E per fortuna, per certi versi.

Comunque è un bell’episodio, per cui se volete andate ad ascoltarlo qui accanto, ok?

Il motivo per cui è saltato il posto è lo stesso per cui questo week-end sono stato fin troppo vicino a un crollo nervoso: il lavoro.

Molte cose si sono accumulate in queste settimane e soprattutto avevo un progetto in ritardo che sembrava tirar fuori ogni giorno un nuovo contrattempo. Il risultato è stato che per settimane non sono praticamente mai uscito di casa tranne una sera o due e che lo scorso week-end ho lavorato, tra sabato e domenica, qualcosa come 20 ore. Perché, si sa, chi lavora in proprio può fare sempre quello che gli pare.

Il risultato è stato che tra lavoro, impegni personali, podcast, desiderio di finire l’editing del romanzo, il mio livello di stress è salito oltre i normali livelli già non particolarmente bassi e nel week-end ero veramente a pezzi.

Impossibile, quindi, trovare il tempo lunedì per scrivere anche il dietro le quinte del podcast.

Però, proprio questa situazione mi ha fatto ricordare qualcosa che so benissimo ma a volte mi scordo: che è necessario permettersi di fermarsi non solo per vivere, ma anche sopravvivere. Che superato un certo limite ogni cosa aggiunta è in realtà qualcosa di tolto.

Così lunedì, finito di lavorare comunque alle 19, ho deciso di uscire. E ho deciso di fare di più: permettermi di fare un giro al lago.

Non so se l’ho mai scritto qui, ma Lecco è abbastanza comoda da casa mia, circa mezz’ora o poco più di macchina, e ho scoperto che il suo lungolago sa farmi da toccasana per lo spirito.

Così ho preso la macchina e sono andato.

Ho parcheggiato facilmente, alla fine era lunedì, ho passeggiato un po’ e poi ho deciso che non mi sarei rinchiuso da nessuna parte a mangiare.

Una pizza da asporto, una panchina, il tramonto e poi la sera. Respirare.

E sì, avevo veramente bisogno di respirare.

È che a volte, stupidamente, me ne scordo.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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