Star Wars Resistance: 1×01 The Recruit
L’universo di Star Wars continua a espandersi ben oltre i sempre più numerosi film. Oltre ai fumetti pubblicati da Marvel Comics, da diversi anni ormai sui canali Disney vanno in onda prodotti d’animazione che, pur non sempre eccelsi, hanno soddisfatto la sete dei fan per nuove avventure e, possibilmente, scorci su momenti trascurati dalle produzioni principali. In quest’ottica Resistance, appena debuttato, si focalizza su un periodo narrativo ancora mai esplorato: quello che precede le vicende de Il Risveglio della Forza.
Ambientato sei mesi prima del film, Star Wars Resistance narra le vicende di Kazuda Kiono, giovane pilota della Nuova Repubblica che si trova a venire arruolato dalla Resistenza per una missione di spionaggio volta alla scoperta dei piani del Primo Ordine.
Lo spunto, che di per sé non è particolarmente innovativo e che in qualche modo ricalca non solo l’avvio di Rebels ma anche numerosi altri prodotti d’avventura, sarebbe anche accettabile, ma il grosso problema di questo primo episodio è il modo in cui l’intera narrazione viene gestita.
Il protagonista, Kaz, viene tratteggiato in modo notevolmente diverso da scena a scena: pilota geniale e altruista prima, impiastro fanboy di Poe Dameron a seguire, ragazzino spiazzato subito dopo e ancora irresponsabile presuntuoso da metà episodio in poi. Le sue motivazioni sono a malapena accennate e mai sufficienti a spiegare le azioni che intraprende, se non la necessità per la trama di andare in una particolare direzione.
Allo stesso modo è inspiegabile il comportamento di Dameron (cui presta la voce Oscar Isaac, in piena continuità coi film): dopo pochi minuti di incontro, senza conoscere nulla del ragazzo ma per puro istinto, l’asso della Resistenza decide di affidargli una delicata missione di spionaggio – per il quali il giovane non ha alcun tipo di preparazione – senza dargli reali istruzioni, una supervisione adeguata o qualunque altro supporto. Se questo è il modo di gestire le missioni ai tempi della Resistenza non ci si stupisce che il Primo Ordine non sia stato sconfitto prima.
A peggiorare la situazione ci sono le troppe scene forzatamente comiche ed estremamente prevedibili che finiscono per annoiare invece di strappare il sorriso voluto.
La sensazione costante è quella di trovarsi davanti a un videogioco scritto male in cui le scene tra i personaggi fungono esclusivamente da intermezzi alle – apprezzabili, questo va detto – scene d’azione: a titolo di esempio non esaustivo si ha una missione di recupero di pezzi di ricambio che porta poi a una corsa di mezzi che troppo ricorda, nonostante le ambientazioni diverse, i podracer de La Minaccia Fantasma.
Dal punto di vista grafico lo stacco rispetto a Rebels e Clone Wars è netto, con colori accesi, personaggi con lineamenti molto cartoonistici e una tendenza alla forte saturazione che può oggettivamente dare fastidio durante la visione. Notevoli, si diceva, la scene d’azione, siano esse ambientate nello spazio o sul pianeta Colossus.
L’episodio, in sé, rappresenta solo la scusa per mettere insieme il cast che ne sarà protagonista, sfruttando il personaggio di Poe Dameron (e di BB-8, che però continuerà ad apparire regolarmente) come mero traino introduttivo di personaggi sconosciuti: le potenzialità perché le storie evolvano e raggiungano o superino la sufficienza ci sono, considerando anche la firma di Dave Filoni, ma questa première non è sicuramente il miglior biglietto da visita. Forse una possibilità in più può essere concessa, ma se la qualità rimarrà a questi livelli saremo di fronte al primo prodotto di animazione di Star Wars che, nato per un pubblico più giovane, riesca a essere appetibile esclusivamente a quello.