Sarà

Ci sono quei giorni un po’ così.

Che già parti stanco da tempo e finisce per dormire meno di quattro ore.

Colpa prima tua, poi del caldo, poi dell’aria condizionata che ti secca la bocca (pure questo), poi dei gatti che sentendo il corridoio più fresco decidono di usarlo come pista per i 100 metri.

E quindi ti svegli, stanco, accaldato, assonnato e nervoso.

E poi scopri che, potenzialmente, alcune dinamiche lavorative potrebbero cambiare. Ridursi. Che non è drammatico, ma comunque significa non poter del tutto rilassarsi. Mai.

E sai bene che potrebbero non essere effettive, che hai passato di molto peggio, che hai già tirato fuori il meglio in situazioni più critiche, ma resta il fatto che ti rompe. Sarà la stanchezza, sarà il sonno, sarà il caldo, ma ti rompe.

Che poi ti lamenti sempre di non avere tempo ed, eventualmente, sarebbe esattamente il tempo che ti serve, quindi per certi versi ti farebbe anche comodo, ma comunque ti rompe.

Perché avessi almeno sbloccato quell’ombra ferma lì da un anno potresti fregartene.

Perché non importa quanto bene ti vadano le cose, il ricordo di quando andavano male non aspetta altro per farsi vivo.

Perché giorni come questo sono quelli in cui ricordi che la libertà che tanto ami ha un prezzo e tu, quel prezzo, lo paghi così.

E pur trattandosi solo di ipotesi ventilate, comunque ti rode.

Poi, nel caso la gestirai, ma ora ti girano e basta.

Sarà la stanchezza.

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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