Supernatural: 13×18 Bring ’em Back Alive – 13×19 Funeralia
Dopo lunga – non ci stancheremo di dirlo – attesa, finalmente Supernatural riprende a seguire tutte le trame con due episodi molto diversi tra loro eppure perfettamente complementari.
In Bring ’em Back Alive il focus è equamente diviso e riparte puntualmente da dov’eravamo rimasti dopo The Thing: Dean e Ketch nell’altro mondo a cercare di portare in salvo Mary e Jack e, sul nostro, Sam e Castiel ad attenderli e, nel frattempo, a prendersi cura di Gabriel.
La missione nell’universo alternativo viene gestita bene dagli autori e ci permette diversi approfondimenti interessanti oltre al gradito e imprevisto ritorno di Felicia Day nei panni della Charlie di quel mondo.
Un ritorno che, va detto, non è in alcun modo gratuito e che anzi permette di avere un bel momento di approfondimento dei sentimenti di Dean legati alla morte della sua Charlie e, anche questo inaspettato, uno scorcio nelle emozioni di Ketch. Se chi scrive è il primo ad aver desiderato la morte del personaggio in ogni episodio in cui ha fatto capolino nella dodicesima stagione, c’è da dire che il lavoro di cesellatura che lo sta interessando è funzionale e non forzato.
Stupido e impossibile, eh? Lo dici come fosse una cosa negativa.
Ketch è un uomo che ha vissuto nella convinzione della propria missione per anni e che, per essa, ha sacrificato qualunque sorta di rapporti e di desideri personali. Poi è morto, tutto è crollato, e ha dovuto affrontare il vuoto delle sue convinzioni. Se la sua strada di redenzione è una finzione – cosa sempre possibile – allora è una finzione ben progettata, ma siamo dell’idea che questo percorso sia reale e, proprio per questo, gradito, così come quello di Rowena, di cui parleremo dopo.
Il viaggio nell’altro universo, quindi, finisce per essere uno specchio nell’animo di uno dei protagonisti e di un personaggio progressivamente meno secondario, con in aggiunta un riposizionamento di quest’ultimo nel mondo parallelo in vista – ovviamente – del finale di stagione in arrivo. A margine segnaliamo la buona resa di Felicia Day nell’interpretazione di questa nuova Charlie: pur essendoci rimandi al personaggio che conosciamo, le differenze sono ancora più evidenti rispetto a quelle del Bobby di Jim Beaver e questa versione bad-ass della giovane nerd ci piace parecchio.
Sulla nostra terra, invece, è giunto il regolamento di conti con Asmodeus, per mano di un Gabriel finalmente tornato in sé grazie al recupero di una dose di grazia, alle cure di Sam e Castiel e, soprattutto, al volontario sacrificio dei due per difendere l’arcangelo. Molto bello – sebbene necessariamente veloce – il percorso di recupero di Gabriel, da parte soprattutto di Sam: il monologo dell’uomo è sentito e vivo e mette a nudo l’intero parco di esperienze che il minore di Winchester ha vissuto e subito negli ultimi tredici anni. Gabriel, poi, rimane se stesso, anche nella peggior disperazione: ne sono testimoni il testo che lascia sulle pareti e, ovviamente, le prime parole che pronuncia al proprio risveglio.
Erano pornostar, non prostitute.
Il Principe dell’Inferno viene velocemente e meritatamente ridimensionato nelle sue capacità e nel suo futuro: i suoi poteri e qualunque velleità avesse derivavano esclusivamente dalla grazia di Gabriel, da cui la sorpresa dello stesso Lucifer alcuni episodi fa.
Tale fonte di potere è ormai indisponibile e, con l’arcangelo di nuovo in sé, vedere Asmodeus ridimensionato e in cenere è stato – lo ammettiamo – un colpevole piacere, data l’antipatia che il personaggio era riuscito a instillare dalla sua prima apparizione e la mancanza di qualunque forma di appeal.
Un appeal che non manca certo al Lucifer di Mark Pellegrino, finalmente seduto sul trono del Paradiso, che si rende conto che sedere in un posto e meritarselo – o, se vogliamo, far pensare agli altri di averlo meritato – sono cose molto diverse. Lucifer vorrebbe essere venerato e adorato, ma ciò che porterebbe ad ottenere il suo desiderio non è nelle sue corde né in suo potere: ammette candidamente con Anael di aver mentito e di non essere in grado di creare nuovi angeli e questa sarà, senza dubbio, la base della sua ennesima caduta, a partire dalla reazione della donna stessa, che gli volta le spalle dopo avergliene cantate quattro (rischiando la vita, nel farlo).
Tuo Padre ha creato. Tu hai ereditato. Perché tutti noi iniziamo a trattarti come Dio, potresti provare a comportarti come tale.
Ma l’arcangelo è troppo cieco, avvolto nel suo ego e nel suo desiderio di riconoscimento, tanto da decidere che ricostruirà il mondo a sua immagine sfruttando il potere di Jack: una prospettiva che certo non ci coglie di sorpresa, ma che sottovaluta ingenuamente il nefilim.
È in Funeralia che scopriamo con maggior dettaglio quanto grave la situazione sia in Paradiso e le potenziali nefaste conseguenze della piega attuale: gli angeli rimasti sono poco più di una decina in tutto e la loro presenza in Paradiso è indispensabile affinché questo continui a funzionare; sembra infatti che loro siano delle vere e proprie batterie a cui l’aldilà accede per esistere: il giorno in cui dovessero sparire tutti, il Paradiso collasserebbe e tutte le anime in esso contenuto tornerebbero sulla Terra come fantasmi tormentati.
Una prospettiva terribile di cui Lucifer sembra non interessarsi minimamente e che, invece, colpisce seriamente Castiel, alla ricerca di aiuto nel luogo in cui è stato a lungo meno gradito. Non è chiaro, dall’episodio, se l’angelo sia stato informato del nuovo ruolo di Lucifer, ma diamo per scontato che sia così, anche se avremmo voluto vederne la reazione alla scoperta della notizia.
A Castiel rimane da trovare Gabriel, convincerlo a ricredersi, portarlo in Paradiso, sconfiggere Lucifer e, nel frattempo, scongiurare assieme ai Winchester l’invasione extra-dimensionale. Routine, insomma.
Ma in Funeralia l’elemento centrale è l’approfondimento relativo a Rowena, per il quale finisce per scomodarsi la nuova incarnazione della Morte in persona, assieme al reaper Jessica.
Rowena sembra essere tornata la strega spregiudicata di una volta: uccide persone in giro per l’America e lo fa grazie ai suoi nuovi poteri, tanto da portare i Winchester a cercare di fermarla. Eppure qualcosa non quadra, perché la strega sta scegliendo le sue vittime secondo un criterio morale, sebbene in modo malato: la verità è che Rowena agisce non per le sue solite motivazioni, bensì per una spinta che raramente le abbiamo visto avere, l’amore materno.
La disperazione per la morte di Crowley la porta a voler confrontarsi con la morte stessa fino all’ovvia sconfitta della donna, una sconfitta in cui vediamo nel suo animo un po’ più a fondo: la strega è veramente cambiata, al punto da non essere capace di uccidere Sam, e il suo dolore per la perdita di Fergus, la rinnovata consapevolezza dei suoi errori come donna e madre, l’ha portata a gesti disperati. Rowena non è più la strega di una volta, è qualcosa di nuovo: più potente ma anche vagamente più umana e queste nuove combinazioni hanno potenzialità che saremo felici di esplorare.
– Sei ancora la strega più mortale in circolazione
– Adulatore
A margine, ma necessari ai fini della trama, due appunti: anzitutto ci viene rivelato che la strega, qualunque strada prenderà, finirà per essere uccisa da Sam, ovvero la persona con cui si sta formando il legame più spontaneo da eoni; una rivelazione che – pur spiazzante in prima istanza – finisce per diventare una forma di consolazione: se, infatti, Rowena morirà sicuramente per mano di Sam, allora non potrà certo essere uccisa dal redivivo Lucifer. Questo sulla carta, ma possiamo pensare a decine di modi in cui questa convinzione potrebbe prendere pieghe inquietanti.
Secondo appunto, più esterno alla storia e riguardante la serie in sé: Billy, la Morte, parlando di Crowley afferma che ci sono cose che non possono essere cambiata e gli esseri viventi devono accettarle e andare avanti; si tratta di un evidente messaggio ai fan che, probabilmente, hanno continuato a sperare in un ritorno del personaggio di Mark Sheppard che ormai può essere dato per praticamente impossibile. Mettetevi l’animo in pace, dicono gli autori.
Mancano quattro episodi al finale di stagione e, con gli eventi di nuovo in moto, il campo di battaglia andrà pian piano a definirsi sui tre fronti che attualmente vediamo disporsi. Siamo curiosi di vedere come i ruoli di Ketch, Rowena, Gabriel e Jack influenzeranno la storia e, soprattutto, ci chiediamo: Dio non ha proprio nulla da dire al riguardo?