Di necessità e volontà
Un amico di cui so bene i casini e i pensieri mi scrive un messaggio.
Si scusa, perché avrebbe voglia di uscire per una pizza, ma quello che sta gestendo è talmente grande da non lasciargli respiro.
Non aveva bisogno di scrivermelo: lo sapevo benissimo e, ovviamente, gliel’ho detto.
Ma lo conosco abbastanza bene da sapere che non poteva non farlo.
E lui mi conosce abbastanza bene da sapere che non serviva.
Ed è per questo che l’averlo fatto l’ha reso ancora più prezioso: perché non era necessario.
Era voluto.
Spesso sta tutto lì.
Cosa celebri oggi?
Imparare a tenere ciò che fa bene e far fluire il resto in base al momento e al tempo. Non è facile. Sto imparando. Giusto così.