Lunedì
Sono stanco (ed è solo lunedì).
Mi capita sempre quando trascorro tutto il giorno da un cliente: so bene che, detta così, mi fa autodipingere come viziato che, lavorando soprattutto da casa, si lamenta le volte che è fuori e probabilmente è anche vero; ricordo bene com’era quando lavoravo fisso da un cliente e difficilmente tornerei indietro.
Ma non è questo il punto.
Sono stanco, dicevo, sia perché sono stato fuori tutto il giorno, sia perché è stata una giornata intensa, con parecchi punti e problemi da sbrogliare: una di quelle giornate che, se prendono la piega sbagliata, finiranno per lasciare un carico di stress e frustrazione, ma che se in qualche modo otterranno risultati, si potranno dire utili.
Penso sia stata una giornata utile, con problemi risolti, altri in verifica, alcuni passi definiti.
Così stasera, sceso dal treno, ho replicato la camminata mattutina giusto per scaricare un po’ di stanchezza: un chilometro, non molto, ma utile.
Ho fotografato uno scorcio della fine della giornata in stazione.
Sono entrato in casa, pulita dalla donna di servizio stamattina.
Ho disattivato la posta di lavoro.
Mi sono fatto una doccia e un’insalata.
E ora sono sul divano, in una luce diversa dal solito, con Stitch che dorme nella sua nuova cuccia e io che ammiro la nuova disposizione del soggiorno, merito dell’aiuto di Miss Sauron, di una nuova Billy, della voglia di novità.
La luce accesa, in questo momento, è una diversa dalle solite, accesa per puro caso eppure con un effetto che sto amando.
Il tutto per cercare di trasmettere una cosa: che, per quanto stancante e stressante, oggi è stata una giornata costruttiva e riposarsi, alla fine di una giornata costruttiva, ha un bel sapore di appagamento.
Ecco, oggi sono un po’ più appagato del solito.
Meglio ricordarlo.
Cosa celebri oggi?
L’aver capito che dovevo staccare alcuni meccanismi.
Il tentativo di farlo.
I risultati a breve termine.
E, ovviamente, la mia splendida nuova libreria.