Guida ai super robot giapponesi

Vuoi il nerdismo che a 43 anni mi fa comprare dinosauri e fumetti, vuoi la nostalgia per gli eroi dell’infanzia, vuoi qualunque altra cosa, fatto sta che ogni volta che mi capitano gli occhi su un libro che parla di animazione giapponese, soprattutto relativa agli anni ’80, la tentazione di comprarlo è fortissima. Una tentazione che ho imparato a controllare almeno un po’, dato che la dose di boiate comprate in questo modo è notevolmente superiore alla soglia di accettabilità.

È strano, quindi, che abbia deciso di dare una possibilità a questa “guida ai super robot giapponesi”, anche perché fa parte di una collana con la quale ho avuto a che fare un annetto fa con risultati poco gradevoli e che, pertanto, non mi poteva garantire qualità a priori: non sapendo identificare le cause che mi hanno portato a comprarlo, archivierò la cosa sotto un non particolarmente soddisfacente “istinto” e andrò avanti.

Quando ho deciso di leggere questo volume, l’aspettativa era che fosse il classico riassunto di un po’ di serie, contornato da qualche curiosità e immagini più o meno pescate dalla rete.
Sbagliavo e anche di grosso.

Questo lavoro di Jacopo Nacci è, infatti, una disamina approfondita, dettagliata e non banale non solo delle radici degli anime robotici, ma della loro evoluzione, dei tempi portanti, dei messaggi più o meno evidenti, dell’evoluzione degli argomenti e degli sviluppi negli anni.

Detta così può sembrare un’esagerazione, ma si tratta a tutti gli effetti dell’equivalente di uno studio approfondito di un periodo letterario applicato a cartoni animati di super roboto: e se pensate che sia ridicolo un approfondimento del genere, forse dovreste leggerlo per ricredervi.

Leggerlo è stato un interessantissimo viaggio nella cultura giapponese dei tempi ma anche nei topos utilizzati, nelle figure più o meno eroiche, in quelle degli antagonisti e in quelle dei personaggi di supporto: il tutto con un linguaggio che, per forza di cose, non è banale né semplificato, ma che riesce comunque a non essere inutilmente pomposo come mi era capitato in precedenza con opere di simili obiettivi ma peggiori contenuti.

Notevoli anche i reparti di supporto, glossario e note bibliografiche, che rendono il lavoro non solo completo, ma anche un apripista per ulteriori letture e approfondimenti.

Una notevole sorpresa, quindi, e i miei più sinceri complimenti all’autore.

Cosa celebri oggi? Celebro i messaggi al volo. I momenti organizzati senza preavviso, solo perché a volte c’è bisogno di qualche ora con un amico. E, a volte, quell’amico sei tu.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. Jacopo Nacci ha detto:

    L’autore ringrazia sentitamente ^____^

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