Qualcuno
Stavolta non ripeterò quanto mi manchi, stavolta devo togliermi un sassolino.
Non so quanto tempo fa sia stato: tu non ci sei più da otto anni, quindi probabilmente parliamo di dodici, quindi anni fa. Cambia poco.
Ricordo che era uno di quei periodi in cui mi barcamenavo con soldi e lavoro: non andava male, ma di certo non navigavo nell’0ro (non che mi sia mai capitato in seguito, ma questo è un altro discorso).
Tu, la mia scelta di lavorare in proprio, non l’hai mai capita: per te era esclusivamente dovuta al mio brutto (già) carattere.
Così quel giorno pensasti, con tutta leggerezza, di dirmi “vedi? Se avessi un lavoro dipendente ora probabilmente saresti qualcuno”.
“Saresti qualcuno”.
Non penso tu abbia mai capito quanto quelle tue parole mi fecero male, quanto implicassero il “non essere nessuno”: sono ragionevolmente sicuro che non fosse quella la tua intenzione, ma comunque l’effetto fu quello.
Penso fu allora che capii che mai sarei riuscito a farti comprendere quanto il mio lavoro fosse per me importante e quanto, un passo alla volta, stessi conquistando piccole o grandi soddisfazioni.
“Sarei stato qualcuno”.
Quella frase mi è sempre rimasta come una piccola cicatrice.
Ci ho pensato oggi, sai?
Ci ho pensato quando un cliente mi ha chiesto di acquistare in anticipo 30 giornate.
Ci ho pensato quando lo stesso cliente, pur di garantirsi che io faccia dei lavori per lui, ha proposto di pagarmi il 50% in più nel caso lavorassi di sabato o in orari non “ufficiali”.
Ci ho pensato, perché il punto in cui sono ora l’ho raggiunto con le mie sole forze, con la gavetta, con sacrifici, senza mollare, senza arrendermi, senza cercare la strada più facile e senza mai rinunciare a lavorare in un certo modo.
E oggi è successo questo.
E sì, penso che alla fine, lavorativamente, forse sono qualcuno.
E forse, ora, lo capiresti anche tu.
Probabilmente saresti anche fiero.
E altrettanto probabilmente non capiresti neanche ora perché quella frase mi ferì.
Non importa, non importa più. So chi sono. So cosa ho raggiunto.
Sono qualcuno, babbo.
Sono me stesso.
Probabilmente sarebbe fiero. Noi lo siamo già.
Grazie :*