Chi c’era, chi c’è, chi ci sarà

Non è, non del tutto, l’ennesimo post su amicizie passate e presenti, ma qualcosa di più strettamente legato a questo blog.
Forse lo sanno tutti quelli che leggono, forse quasi nessuno, ma questo blog in realtà è alla sua seconda incarnazione.
Nella prima, su una piattaforma ormai sparita che si chiamava Splinder, aveva, tra le altre cose, un nome diverso (525.600 minuti) che voleva essere non solo omaggio a Rent, ma anche un modo per propormi di scandire il tempo non solo in minuti, ma anche in post.

Sono passati più di dieci anni da quel post, il blog è cresciuto, è diventato adulto e si è trasferito qui alcuni mesi prima che Splinder chiudesse.

Oggi mi è capitato di tornare a leggere quel primo post e poi di iniziare a sfogliarne alcuni a caso, pensando a quanta acqua sotto i ponti sia passata.
Ovviamente nella mia, in primis: più di dieci che sembrano, per certi versi, venti, con tutte le cose che sono successe, nel virtuale e nel reale; ma anche proprio nelle persone che frequentavano e frequentano queste pagine, in coloro che sono rimaste e in quelle che sono sparite.

Andando a rileggere i commenti di quei post si scoprono nomi che a momenti non ricordavo più, persone con cui interagivo tantissimo (splinder ti permetteva di comunicare facilmente con altri blogger e di scoprirne di nuovi) e che poi, da un momento all’altro, sono sparite.

E mi trovo a chiedermi che fine abbiano fatto ma anche, se vogliamo, chi fossero: con alcuni di loro non si andò mai oltre lo scambio reciproco di commenti, non ho mai neanche saputo il loro vero nome e così sono diventati delle sorte di fantasmi la cui unica traccia resta qualche parola virtuale lasciate su un blog.

Eppure ci sono anche persone che sono ancora nella mia vita, fossero anche solo come contatti su Facebook, ma anche come amicizie lontane o, in qualche caso, reali. Tanto reali che una di loro, giusto oggi, ha voluto scrivermi per dirmi che aspetta il secondo figlio e voleva condividere la notizia con me. Non ci siamo mai visti, eppure la traccia reciproca lasciata è rimasta.
E se ci penso, con alcuni quasi mi stavo scordando che la nostra conoscenza nacque anzitutto tramite blog: hanno smesso di essere nick e sono diventate persone, conoscenze, amiche.

Potrei fare un post solo elencando le persone che sono diventate nomi e cognomi essendo partite da un nick.

Ma stasera penso alle altre. A quelle perse per strada, a quelle che magari hanno lasciato solo un commento o a quelle che potevano diventare amiche.

Penso a loro come a quelle persone con cui magari ti trovi a scambiare quattro chiacchiere in coda a un evento, mentre aspetti il treno, mentre sei seduto a un bar.

Allo stesso modo.

Perché potete dire quello che volete, ma in questo mondo virtuale le interazioni sanno essere estremamente reali.

Basta volerlo.

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. L_Aster ha detto:

    Splinder è stato un pezzo di vita per anni.
    Che a pensarci oggi pare così lontano, eppure quante ne sono successe quando “bastava” un blog ad aprirti un mondo.
    Ho salvato e scaricato tutto del mio, ho ancora il vecchio template (li ho tutti, in realtà), salvato in una cartella “back up”
    Ci sono ricordi, messaggi, commenti, pezzi di vita lasciati in giro, incrociati con altri, condivisi.
    E alcuni persi per strada.
    Quelli, dietro uno schermo, forse era destino rimanessero lì, come semplici presenze evanescenti che non sarebbero mai diventate “reali”. A ognuno il suo ruolo, no?

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