Sottolineature

Due cose notate su Facebook stasera, totalmente slegate l’una dall’altra, ma che cito nello stesso post per non rischiare di scordarle.

Situazione numero uno.
Un’amica ha la caldaia guasta e scrive un post di sfogo lamentandosi che, di sabato sera, non c’è nessuno che intervenga.
Si chiede come sia possibile dover aspettare fino a lunedì per farsela riparare.
Comprensibile e completamente condivisibile e, sotto il suo post, tutti le hanno dato supporto morale.

Perfetto, giusto, corretto.

Ma mi chiedo: come mai nessuno l’ha attaccata perché avrebbe voluto un intervento di sabato sera o, peggio, di domenica?
D’altronde una caldaia a inizio ottobre con 25 gradi non è un servizio essenziale, no?

Perché rompere i coglioni sui supermercati aperti ma invece dare sostegno se uno desidera un tecnico della caldaia nello stesso giorno?

Risposta: perché, come sempre, il culo va protetto solo se è il proprio. 

Chiariamo: la persona in questione non (mi sembra) si è mai espressa al riguardo, né a favore né contro le aperture domenicali, quindi non mi sto riferendo a qualcosa detto da lei nello specifico, ma è un mio ragionamento che si collega a cose viste nelle settimane passate.

Se qualcuno va a far la spesa di domenica rischia di essere accusato di essere quanto mento stronzo.

Se qualcun altro vuole un tecnico per la caldaia lo stesso giorno è comprensibile e normale.

Quindi? Due pesi e due misure?

Strano, non l’avrei mai detto. 

 

Situazione numero due.
Un altro amico, in uno sfogo, si lamenta dell’attuale situazione tra le amicizie a favore e contro il referendum. Non nel merito del sì o del no, ma nei toni, nella divisione tra tifoserie, nell’incapacità di dialogo e, ancora, nell’incapacità di approfondimento, con dichiarazioni di voto per partito preso.

Il risultato?
Persone che hanno ribadito, di nuovo, il loro voto per una o l’altra fazione, ovviamente ribadendo che loro sì che sono informati e sanno cos’è meglio.
Questo per tre o quattro post (a parte qualche voce fuori dal coro che dava correttamente ragione all’autore iniziale).
Poi, in coda, arriva il genio complottista che afferma che tutti non hanno capito un cazzo, che tanto è tutto già deciso e destra e sinistra non esistono più e nulla cambierà perché i poteri forti non permetteranno di fare diversamente da come vogliono loro.

Riassumendo: partendo da uno spunto vero e importante, si sono scatenate due tifoserie autoproclamatesi obiettive e l’outsider complottista che sa qual è la verità che nessuno vi dice.

E se questa non è la foto deprimente del nostro paese, del nostro mondo, non so cosa lo sia. 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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