Carnegie
Sono stato a New York tre volte, nella mia vita.
Di queste, due hanno previsto una tappa lì (e la prima rimase esclusa solo perché, colpevolmente, ancora non lo conoscevo).
La prima volta, ancora da carnivoro, mangia per la prima e ultima volta nella mia vita il pastrami. Mai avuto tanto bisogno di pane per accompagnare la carne, come quel giorno. E chi era con me si vide portare il più grande hamburger di tacchino che occhio umano abbia ammirato.
La seconda volta io e Miss Sauron decidemmo di sfidare le Cheesecake. Ne uscimmo vincitori, ma fisicamente provati dalle dimensioni abnormi di quelle due fette che ci furono portate.
In entrambe le occasioni non mangiai fino al giorno dopo e, anche così, fu impegnativo smaltire tutto.
Ma Carnegie Deli non era solo quel delizioso pastrami o quelle incredibili Cheesecake, non era i cetrioli sottaceti portati come spuntino indipendentemente da cosa si ordinasse (e, ve l’assicuro, sentirne l’odore mentre si aspetta una Cheesecake non è esattamente il massimo), non erano le decine di foto alle pareti di qualunque personaggio famoso fosse passato da lì.
No, Carnegie Deli era tutto questo insieme e, soprattutto, era un’istituzione a Manhattan.
Turisti ben informati, personaggi dello spettacolo, politici: tutti si sono fermati almeno una volta lì.
Oggi ho scoperto che a fine anno chiude e, quando una cosa del genere capita, il sapore è sempre quello di perdita, di un po’ meno di ricchezza in un mondo che vede costantemente sparire luoghi e persone che lo rendono più interessante.
I proprietari, si legge, sono stanchi, hanno bisogno di fermarsi e l’eredità di famiglia non proseguirà. Comprensibile. Auspicabile, a livello personale. Ma comunque spiace l’idea che un luogo così riconoscibile e simbolico sparisca dalla Grande Mela.
E stasera il mio pensiero più egoista è che non potrò mai più tornarci: impossibile essere a NY prima di fine anno. Quella Cheesecake è stata l’ultima incursione da Carnegie Deli.
Anni fa scrivevo un post che parlava delle ultime volte e di quanto faccia effetto il pensiero di non sapere che stiamo facendo una cosa per l’ultima volta, qualunque essa sia.
Ecco, stasera ho quel sapore in bocca.
Ci vorrebbe una Cheesecake di Carnegie Deli per toglierlo.