Liste non richieste
Leggendo tweet, guardando i vari social, vedendo anche un po’ del mio passato recente e più remoto, mi accorgo che certe situazioni tendono a presentarsi e ripresentarsi un po ‘ a tutti.
Così, tra il serio e il non-so-che-cazzo-scrivere-stasera ho pensato di fare qualche piccolo riassunto/vademecum che va a toccare rapporti interpersonali vari.
Non ha pretesa di legge assoluta, né di completezza, né altro. Chiamiamoli spunti, ok? (Il che significa che se non siete d’accordo amen, campo uguale e voi pure).
- “Mi manchi” funziona detto da qualcuno che si fa sentire. Altrimenti significa al massimo “non mi fa schifo sentirti, ma non ho un cazzo di voglia di sbattermi quando puoi farlo tu”.
- “Stavo giusto per chiamarti” non è vero. Mai. O quasi mai.
- “Guarda, ho detto tante volte ora lo/la chiamo, ma poi succede sempre qualcosa e mi scordo”. Ecco, no. Ma davvero no.
- Se decidete che qualcuno vi piace, deve piacervi per com’è ora. Non investite in futuri cambiamenti, che fate un torto a voi e all’altra persona. Sì, le persone evolvono e ci si viene incontro e si cambia col tempo, ma si fa partendo da una base. Quella base non può essere “cambierà”. Mai.
- Chiedetevi sempre, sempre, in cosa un rapporto vi sta arricchendo, che sia esso di amore o amicizia. Se non sapete rispondere avete un problema. Se la risposta è “so che mi vuole bene/ama, ma lui è fatto così” avete un problema. Poi può starvi bene averlo, ma rimane un problema.
- Se in una storia uno dei due viene costantemente svilito, non è amore. Mai. E neanche amicizia.
- Se vi fa sentire che vi sta facendo un favore a sentirvi o a stare con voi (vale in ogni ambito), fuggite. È il vero favore che potete fare a voi stessi. Se rimanete siete voi a fare un favore a lui/lei.
- “Ciao, ti ho chiamato per chiederti come stai” è un sì. “Ciao, come stai, ho bisogno di un favore” è un no, se il precedente non capita mai.
- Banale, ma se è solo una persona ad alzare il telefono, non è un rapporto, di alcun tipo. E no, l’interesse non è reciproco, qualunque esso sia.
- “Ti voglio bene”. Sono parole. Bellissime, fondamentali, imprescindibili, ma solo se accompagnate dal sentimento e dai fatti relativi. Altrimenti restano solo quello. Parole. Svuotate.
- Imparate a stare da soli. Solo così potete scegliere davvero con chi stare.
- E imparate a volervi bene. Che se non ve ne volete voi, perché dovrebbe volervene qualcun altro?
- Avete presente i vari discorsi per avere l’ultima parola e far imparare la lezione a qualcuno? Non funzionano. Mai. Quell’epifania non vi apparterrà. Volete davvero soddisfazione? Mollate il colpo. Non ne vale la pena.
- Non è che tutti gli uomini o tutte le donne sono stronze, ma se continuate a farvi attirare dalle stesse cose finirete sempre con le stesse persone. E, a quel punto, il problema non è loro, siete voi. E alla decima volta, se non lo riuscite a vedere, forse il problema è più grande di quanto pensiate.
- Sì, ci sono gli stronzi, ovviamente. E ce ne sono tanti. Ma, statisticamente, vale il punto di cui sopra.
- Un consiglio che arriva dal passato. Ogni tanto provate a guardare dove non guardereste. Potreste rimanere piacevolmente stupiti. Addirittura rischiare di esserne felice. Fa paura, lo so.
E ce ne sarebbero ancora molti, magari qualcuno lo aggiungerò in futuro e sicuramente molti di quello che ho scritto sono veramente banali.
Ma il più importante lo lascio per ultimo: avete presenti quelli che scrivono liste di consigli? State attenti. Sono bravissimi a parlare, ma non c’è limite ai danni che sono capaci di fare per i fatti loro.
Concordo abbastanza su tutto!
Io chiamo per chiedere come stai? Se devo chiamare per un favore lo chiedo direttamente.
Ma da oggi credo ci farò più caso!
Ma sai, l’importante è che la prima avvenga e non solo la seconda 😉